Situazione assurda

Il video delle centinaia di persone in coda a Lurano per avere un posto dal nuovo medico

Entrava oggi (28 marzo) in servizio il dott. Zerbini, che però può avere solamente 650 assistiti. Scene incredibili, riassunto dell'enorme problema esistente in Lombardia

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La provincia di Bergamo ha un serio problema di carenza di medici di base. Il problema non è certo nuovo, ma più passa il tempo e più l'emergenza si acuisce, con sempre più persone che rimangono prive di un fondamentale riferimento per la propria salute. E così capita che, quando finalmente viene nominato un nuovo medico di base, la situazione diventi incredibile, con centinaia di persone disposte a farsi una lunghissima fila pur di tornare ad avere un dottore di famiglia.

È ciò che è successo stamattina (28 marzo) a Lurano, nella Bassa, come raccontato e mostrato nel video dei colleghi di PrimaTreviglio. Il filmato è stato registrato da un lettore in piazza di San Lino, dove erano convocati questa mattina gli ex pazienti assistiti dal dottor Jazzetti, andato in pensione, interessati a rientrare tra i mutuati del nuovo medico, il dottor Nicholas Zerbini, che ha preso servizio proprio oggi, lunedì 28 marzo, nell'ambito territoriale di Arcene, Brignano Gera d’Adda, Castel Rozzone, Lurano e Pagazzano.

La comunicazione di Ats Bergamo di settimana scorsa, del resto, era piuttosto chiara. Il nuovo medico avrebbe avuto un massimale limitato di pazienti, pari a 650 persone. I luranesi assistiti finora da Jazzetti - centinaia - rimasti senza medico avevano dunque, di fronte a loro, tre scelte possibili: accaparrarsi un posto con il nuovo dottore oppure riuscire a essere iscritti all'elenco dei mutuati con ambulatorio in altri paesi (la dottoressa Ambrosini di Arcene, oppure la dottoressa Cniji di Castel Rozzone, oppure un altro medico che avesse accettato di prenderli con sé, sebbene le liste siano sostanzialmente piene praticamente ovunque).

Per esprimere la scelta e quindi per sperare di avere un medico di base "dedicato", i residenti di Lurano avrebbero dovuto presentarsi a San Lino questa mattina, lunedì, dalle 8.30 e fino alle ore 12.30. Così, fin dalle prime ore della mattina, in paese si sono viste scene da "assalto ai forni". «In assenza di una delle scelte precedenti», l'Ats aveva infatti spiegato che l'assistenza sanitaria di base sarebbe stata affidata alla Continuità Assistenziale Diurna (Cad) di Treviglio, in viale Piave. Una soluzione decisamente scomoda, soprattutto per i pazienti più anziani.

Non sono mancate le proteste da parte di molti mutuati. Sia per la lunga coda che, inevitabilmente, per la situazione piuttosto grave in cui versa ormai da mesi la rete dell'assistenza sanitaria di base nella nostra zona. Fiaccata da due anni di pandemia e dall'assenza di nuove leve tra le fila dei nuovi medici di base, sono migliaia i mutuati nella Bassa e non solo rimasti senza medico, e costretti per ogni esigenza sanitaria a rivolgersi a una rete di Continuità assistenziale decisamente sottodimensionata rispetto alle necessità di una popolazione sempre più anziana e alle prese con il colpo di coda del Covid-19.

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