di Wainer Preda
È un po’ nascosto dalle indispensabili barriere di sicurezza dello stadio. Ma è un piccolo cameo il nuovo piazzale Goisis, inaugurato questa mattina (12 aprile) dalla sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, e dagli assessori Francesco Valesini (Riqualificazione urbana) e Oriana Ruzzini (Verde). Presenti i rappresentanti dall’Atalanta, che ha partecipato al progetto redatto dall’architetto Mauro Piantelli dello Studio De8, che ha disegnato anche il Gewiss.
Il vecchio parcheggio davanti al Lazzaretto è stato completamente ripensato. Ne è nata un piazza pedonale e ciclabile che si estende su una superficie di 3.300 metri quadrati, di cui oltre 1.300 destinati ad aree verdi e aiuole.
L’intervento di risistemazione ha comportato un investimento complessivo di circa un milione di euro. Panchine, aiuole, alberi, piantumazioni di pregio, magnolie e corbezzoli «che cambieranno colore a seconda della stagione, dando alla piazza un aspetto vivo sempre diverso» ha spiegato l’assessore Ruzzini.
La pavimentazione in pietra, oltre a migliorare l’estetica, ha la funzione di moderare la velocità dei veicoli e restituire alla città un luogo di sosta e incontro. Lo slargo – un «”ritaglio” fra le due grandi architetture fuori asse del Lazzaretto e dello stadio», l’ha definito Piantelli – è gradevole e fruibile anche dal quartiere. E lo sarà ancora di più quando il verde, crescendo, farà la sua parte.
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Indubbiamente un intervento migliorativo e di qualità che, ha aggiunto l’assessore Valesini «è il completamento della riqualificazione dello stadio che ha cambiato il volto di questa parte della città rendendola più bella, ordinata, pedonale e vivibile».
A impreziosire il piazzale, due richiami alla storia di Bergamo. «Oltre al completamento dello stadio, volevamo valorizzare il Lazzaretto edificio del 1504 profondamente segnato dalla peste del 1630 – ha spiegato la sindaca -. Questo riferimento storico si lega idealmente al trauma più recente del Covid-19. La memoria di entrambi gli eventi è stata impressa nella nuova piazza attraverso sei fasce in cemento nero da 8 metri: in ognuna sono state inserite lastre in ottone incise al laser con testi evocativi, a ricordare la peste manzoniana e il dramma della pandemia nelle parole rivolte alla città dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua visita a Bergamo il 27 ottobre 2021, in commemorazione delle vittime del Covid».