Intitolare una via o un monumento di Bergamo a Berlusconi? «È una stupidaggine»
Piovono i no da parte delle persone alla proposta avanzata da Giulia Ceci (Forza Italia). Sui social si scatenano dibattito e ironie. Lega e FdI, invece, sono d’accordo
di Clara Scarpellini
Intitolare una via, una piazza o un monumento a Silvio Berlusconi anche a Bergamo. È questa la proposta avanzata dalla neoeletta consigliera comunale di Forza Italia, Giulia Ceci. La proposta, inserita in un ordine del giorno depositato a Palazzo Frizzoni, non ci ha messo molto a scatenare il dibattito, politico, ma anche sui social e nelle piazze della città, sulla scia della recente intitolazione dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa al Cavaliere.
La proposta di Ceci è stata appoggiata e sottoscritta anche da altri esponenti del centrodestra cittadino, ovvero da Alessandro Carrara della Lega e da Ida Tentorio e Arrigo Tremaglia di Fratelli d'Italia. L’assessore con delega alla Toponomastica, Giacomo Angeloni, ha comunque spiegato a L’Eco di Bergamo che la decisione non spetterebbe al Consiglio, quanto alla Giunta e all’apposita Commissione, ma ciò non ha impedito al Pd bergamasco di esprimere pubblicamente la propria contrarietà all’ipotesi attraverso un comunicato dei segretari (provinciale e cittadino) Alessandro De Bernardis e Gabriele Giudici, che hanno definito la proposta «divisiva», precisando poi che «il nostro territorio è ricco di storie e persone che hanno contribuito in modo significativo a rendere Bergamo un luogo migliore. È a queste figure virtuose che dobbiamo guardare quando pensiamo all’intitolazione di spazi pubblici. Berlusconi, con tutte le controversie e divisioni che ha portato, non rappresenta questo esempio. La nostra città ha bisogno di simboli che uniscano, non che dividano».
Fin qui, le voci politiche. Ma abbiamo voluto invece capire cosa ne pensassero i cittadini e, nel caso, quale luogo dedicherebbero alla memoria del fondatore di Forza Italia.
Parola ai bergamaschi
Massimo, magazziniere di 35 anni, dice: «Il Berlusca ha fatto troppi scivoloni, non è una questione di stare da una parte politica o da un’altra. Ci sono delle personalità di cui si può anche non condividere il pensiero politico, ma di cui è impossibile non riconoscere il buon lavoro».
«Ho in testa un’immagine strana di lui. Berlusconi non l’ho vissuto in prima persona come quelli più anziani, però non è un segreto che non sia stato un esempio di integrità. Ho sempre sentito parlare di lui da mio papà e da mio nonno quando guardavano il telegiornale e non so se si merita la via di casa mia», commenta invece Chiara, studentessa di 17 anni che frequenta il Vittorio Emanuele II.
Matteo, 40 anni e di professione architetto, dice: «Ma no, secondo me gli elementi architettonici andrebbero intitolati a gente che è ricordata più nel bene che nel male. Il discorso va oltre la politica. Poi so che da normativa è un po’ presto per nominare a lui uno spazio pubblico. Prima di fare certe proposte bisognerebbe considerare anche queste cose». A tal proposito, anche Francesca Riccardi, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, ha messo i puntini sulle “i”: «La norma prescrive che debbano trascorrere dieci anni dalla scomparsa di una persona prima di intitolarle una strada o una piazza. Non è una regola improntata a un puro formalismo, ma serve a far leggere alla storia la vicenda di un uomo politico che può assurgere a essere considerato uno statista. Con gli anni, la società avrà il tempo di riconsiderare la vicenda di Berlusconi come uomo politico e di Stato. Oggi questa proposta sembra essere solo strumentale».
Una proposta che divide
Nelle strade di Bergamo c’è anche chi, alle risposte più serie, preferisce quelle ironiche e sarcastiche. Come coloro che intitolerebbero al Cavaliere il carcere o le vie in cui un tempo si trovavano le case chiuse («Ma lei lo sa che anche in Città Alta c’erano i bordelli?»). In ogni caso, la tendenza generale mostra una chiara contrarietà per la proposta avanzata dal centrodestra cittadino. Mario, pensionato di 86 anni e residente a Bergamo da sempre, non usa mezzi termini: «È una stupidaggine. Per questo Paese ha fatto cose buone, ma anche molti danni. (...)
i pidioti boccaloni ci sono cascati non sapendo neppure che devono passare 10 anni dalla morte della persona a cui si vorrebbe intitolare una via
Spero proprio di no, sono altri i personaggi che meritano riconoscimenti. Rispetto per i defunti
Visto il personaggio alquanto divisivo preferirei intitolare prima qualcosa all’Arlecchino senza nessun paragone ovviamente.
Non era una necessità e una priorità.
Anche no, grazie