Un regalo agli investitori privati?

La Bergamo-Treviglio è un'opera inutile: «500 milioni per alleggerire di poco le strade»

I numeri la inchiodano: passerebbero 9000 veicoli al giorno, ma nell'area ne transitano 50 mila. Intervista a Fabio Invernici di "Cambiamola"

La Bergamo-Treviglio è un'opera inutile: «500 milioni per alleggerire di poco le strade»
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di Wainer Preda

Fabio Invernici ha 34 anni e una capacità impressionante di analizzare i documenti. Head of digital di una multinazionale, sviscera ogni virgola. Si fa un’opinione solo dopo aver letto le carte a fondo. Il suo comitato, “Cambiamola”, ha raccolto oltre ventiduemila firme contro l’autostrada Bergamo-Treviglio. Proponendo, come alternativa, modifiche migliorative alla viabilità ordinaria.

Invernici, cosa pensa della Bergamo-Treviglio?

«È un progetto sbagliato».

Perché sbagliato?

«Per come è progettata: o non risolve i problemi di traffico, oppure è un gran regalo ai privati».

In che senso, scusi?

«Facciamo due conti che potrebbe fare anche un bambino di terza elementare. Il conto aggiornato dice che l’autostrada costerà 560 milioni di euro. La Regione metterà 146 milioni, dunque soldi pubblici. I restanti arriveranno attraverso i pedaggi, quindi ancora dalle nostre tasche. Detto questo, facciamo un calcolo semplice».

Prego...

«La Regione - per evitare l’effetto Brebemi, cioè il costo elevato del pedaggio - dà in dote 146 milioni, di fatto il privato sborsa 414 milioni di euro. Allora, dividiamo questa cifra per i sessant’anni di concessione. Poi per i 365 giorni che compongono un anno e infine per 1,9 euro che è il pedaggio stabilito. Ebbene, risulta che per coprire i costi sull’autostrada devono passare circa novemila veicoli al giorno».

Un po’ pochini, a dire il vero.

«Un’inezia. Consideri che solo sulla ex statale 525 e sulla provinciale 42 oggi gravitano 50 mila veicoli al giorno. Allora, delle due l’una: o ci stanno prendendo in giro dicendo che questa autostrada è pensata per novemila veicoli al giorno, il che vuol dire non risolvere minimamente i problemi di traffico, oppure, se i veicoli saranno di più, stiamo facendo un bel regalo al privato».

Che cosa intende?

«Intendo che o l’autostrada, con i suoi novemila veicoli, non serve a niente, non ha impatto sul traffico globale, oppure i veicoli che passeranno di lì saranno molti di più e allora i 146 milioni non sono più necessari, diventano un regalo. Non si scappa, o l’una o l’altra».

Fabio Invernici

Perché da autostrada Bergamo-Treviglio ora tornano a chiamarla Ipb?

«Regione Lombardia sta facendo il gioco delle tre carte. Sta dicendo: non la chiamo più Autostrada Bergamo-Treviglio ma “interconnessione del sistema viabilistico pedemontano con il raccordo fra l’autostrada Bergamo-Brescia e la Brebemi”. Premesso che la Pedemontana non esiste e non arriva in Bergamasca, la Regione usa questo termine ma non lo scrive, per poter portare avanti l’iter e la gara. Quando poi la gara sarà vinta, farà delle belle varianti, cancellando il termine Pedemontana e modificando i lotti. Quindi, da una parte Regione Lombardia gioca sui numeri. Dall’altra, sui punti di raccordo di questa fantomatica autostrada. Non è un caso infatti che Regione erogherà tutti i 146 milioni di euro per il 75 per cento dell’opera. Quel 25 per cento è proprio il pezzo di strada che non si farà per connettersi a Pedemontana».

Dicono che sarà pronta per il 2027?

«Il primo documento che lessi recava fine per Expo 2015. Non è proprio andata così. Pensavano di costruirla con procedura accelerata per le Olimpiadi, ma gli è andata male. Il fatto che si dichiari che sarà pronta per il 2027 evita alcune semplificazioni sull’approvazione ambientale. Ma la valutazione d’impatto ambientale non sarà fatta con la procedura Olimpiadi, che avrebbe semplificato molto».

Quali altre anomalie vede?

«Be’, i soldi pubblici dati in anticipo. Qui si danno ad Autostrade Bergamasche 146 milioni di euro ancor prima che l’opera sia finita. Credo sia il sogno di qualunque imprenditore avere il 25 per cento dei costi elargito, ancor prima di costruire e come dicevo prima, per il 75 per cento dell’opera, nemmeno per il 100 per cento. Provate a fare un mutuo per la casa: ve lo concedono se e solo quando la casa è costruita e dopo il rogito, non di certo se manca il tetto. Qui invece è al contrario. Ora facciamo i debiti scongiuri, ma se Autostrade Bergamasche dovesse fallire, i soldi anticipati che fine fanno? Lasciano l’opera incompleta? Ci saranno certo delle fideiussioni, d’accordo. Ma capisce che è un po’ anomalo». (...)

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