La disperata lettera dei Comitati al vescovo: «Sull'aeroporto ci ascolti almeno lei»
I cittadini dei quartieri più colpiti dal rumore e dai disagi chiedono di fare qualcosa: «La nostra non è una vita dignitosa»
Pubblichiamo di seguito ampi stralci della lunga lettera che i rappresentanti delle associazioni e dei comitati dei quartieri cittadini di Campagnola, Colognola, Boccaleone, Malpensata, San Tommaso de’ Calvi e Villaggio degli Sposi hanno inviato a fine novembre al vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, per chiedere un suo intervento sulla questione aeroporto. Un appello accorato, che parte da un presupposto polemico: nessuno ci ascolta, lo faccia almeno Lei.
Eccellenza rev.ma,
ci rivolgiamo con fiducia a Lei dopo aver invano bussato alla porta di quanti dovrebbero, per il ruolo istituzionale che rivestono, prendersi cura dei problemi del territorio e, soprattutto, delle persone che lo abitano: ci riferiamo a quanti stanno concorrendo con disarmante incoscienza all’abnorme crescita senza limiti del nostro aeroporto, insensibili - ci consenta la citazione storica - al grido di dolore che da tanta parte del territorio, e non solo cittadino, da tempo si alza e che puntualmente si infrange contro un muro di gomma, in un mare di indifferenza.
Neppure i dati allarmanti sull’inquinamento atmosferico della nostra città e Provincia, e l’alta incidenza dei tumori e delle patologie a livello polmonare, stanno inducendo chi di dovere a riflettere sul loro operato, neppure dopo aver fatto passare un’estate da incubo a decine di migliaia di cittadini.
Quella appena trascorsa, infatti, è stata un’estate da girone dantesco, una vera tortura patita dai residenti dei quartieri a sud della città, causa il fragore incessante degli aerei in decollo, che non solo ha reso problematica la normale vita di relazione, sia all’aperto che all’interno delle abitazioni, ma pure ha impedito il godimento di un diritto primario delle persone, quale quello del riposo notturno.
Il caos dei giorni di Ferragosto, con gli ingorghi stradali sull’asse interurbano, traffico in ingresso all’aeroporto praticamente bloccato per l’impossibilità materiale di accedervi, dimostra ancora una volta che il nostro scalo è cresciuto più del dovuto, con buona pace della sua compatibilità ambientale e del rispetto della salute, sicurezza e quiete di quanti risiedono in un vasto raggio dall’aeroporto.
Non possiamo per questo gioire all’enfasi mediatica (soprattutto del nostro quotidiano - L’Eco di Bergamo, ndr -) con cui vengono esaltati i continui record di passeggeri in transito dallo scalo di Orio: superata la barriera dei 10 milioni, si è puntato agli 11, poi ai 12, poi ai 13, ora ai 14; alla faccia dei diritti e della qualità della vita dei residenti di interi quartieri cittadini e dei paesi limitrofi; è purtroppo chiaro che l’imperativo di Sacbo è quello di crescere, e crescere senza limiti.
Vogliamo allora citare solo due dichiarazioni rilasciate nel 2003 dal presidente della Sacbo Ilario Testa (...)
Che strumenti hanno i cittadini per difendere il diritto alla qualità di vita?
Piena solidarietà con i cittadini in protesta . Io abito a 20 km e soprattutto d'estate il rumore è fastidioso e inaccettabile Come al solito : gli interessi di pochi e il malessere di molti. Abbiamo Linate Montichiari Verona , anziché ridistribuire i voli , l'obiettivo è di crescere ancora CHE SCHIFO !!!!
Il cinismo è l'avidità di denaro che contraddistingue questi amministratori della Sacbo, non si fermerà davanti a nulla. 16 milioni di passeggeri e 200 milioni di fatturato. Certo ne beneficia tutto l'indotto (con le briciole), mentre I loro compensi lievitano a dismisura. Ossessionati dell'incremento dei fatturati (e di conseguenza dei loro compensi), calpestano con ogni mezzo in loro possesso chiunque cerchi di contrastare il loro operato. Nell'agosto 2016 un aereo cargo in fase di decollo era andato "lungo" finendo sulla strada adiacente lo scalo, ma x fortuna alle 4 della mattina non ci furono vittime, ma solo danni materiali. Speriamo solo che incidenti del genere non accadano mai, ma gli avidi amministratori avranno già pensato a come pararsi il c...o