La gabella del Consorzio di bonifica: siete stati alluvionati? Allora pagate di più!
La Regione ha delegato i lavori ma non ha pagato. Allora l’ente consortile si rivale sui cittadini e i politici (con poche eccezioni) subiscono o tacciono

di Wainer Preda
È il classico pasticcio all’italiana. Con impalpabili accordi fra enti pubblici che finiscono per ricadere, una volta di più, sui cittadini.
È a dir poco surreale la vicenda che vi andiamo a raccontare. Inizia il 9 settembre 2024, quando l’esondazione dei torrenti Morla e Tremana devasta Bergamo, provocando danni per 30 milioni a residenti ed esercenti della zona nord della città: Monterosso, Conca Fiorita e Santa Caterina, oltre a Longuelo.

Ebbene, mentre gli svariati enti che si occupano del reticolo idrico cittadino si rimpallano le responsabilità, il Comune pensa prima di tutto a sistemare i guai ed evitarne di peggiori, visto che il meteo è ancora minaccioso.
La sindaca Elena Carnevali, provata da quel che ha toccato con mano visitando i quartieri, teme un drammatico bis e spinge sull’acceleratore burocratico. Chiama a raccolta Fabio Lombardi, dirigente dell’Ufficio territoriale regionale (Utr) a cui compete il reticolo idrico principale, quello di Morla e Tremana; Franco Gatti, presidente del Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca che si occupa delle rogge; Pierangelo Bertocchi, presidente di Uniacque cui compete il sistema fognario.
Durante il vertice, il Comune chiede all’Utr di anticipare i tempi e intervenire d’urgenza sulla pulizia di Morla e Tremana. Ma siccome l’Utr non ha forze operative sul territorio, l’Ufficio stesso incarica come di consueto il Consorzio di bonifica - «suo braccio armato» per stessa ammissione di Gatti - di compiere il lavoro. È Lombardi a confermarlo davanti al Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria il 30 settembre: «Il Consorzio interverrà a valle di Ponteranica per asportare il materiale ove necessario».

Ebbene, il Consorzio si mette all’opera. Ci lavora per mesi, mentre piano piano l’emergenza rientra. Ripulisce tutto. I tratti a cielo aperto dei torrenti così come quelli interrati. Raccoglie quintali di detriti e rifiuti di ogni genere. E poi presenta il conto: un milione di euro. Spesi per la pulizia degli alvei e lo smaltimento del materiale raccolto.
Il Consorzio a quel punto si aspetta che la Regione, che gli ha commissionato l’intervento, lo rimborsi. Solo che i soldi non arrivano. Anche perché (...)
Basta inventarsi un ente con consiglio direttivo e poco operativo ed il gioco è fatto...poltrone x tutti , se fossimo in uno stato serio sarebbe stato già sciolto !
Marco non hai capito il senso dell' articolo il consorzio aumenta la tassa perché regione Lombardia non vuole pagare i fiumi e torrenti non sono di competenza del consorzio mettiamocelo in testa
Niente commenti lacrimosi contro il comune oggi?
È una VERGOGNA, in dieci anni gli importi a carico del cittadino nella mia zona (Stezzano)sono aumentati del 50%, ultimamente ogni anno un buon 10% sull'anno precedente...poi i risultati sono questi, incassano, non fanno gli interventi e il cittadino, oltre ad avere pagato subisce anche il danno... e gli enti locali, quali i comuni, tacciono
Regione Lombardia è incompetente in ogni sua decisione, vedi sanità, viabilità, difesa del territorio, ma dobbiamo rassegnarci perché la maggioranza di noi vive con il paraocchi