il dibattito

La risposta di Gori alle critiche della Lega sull'assenza di servizi in Monterosso

Mancano un supermercato e un’edicola, è stato chiuso lo sportello Intesa Sanpaolo, non c’è un bancomat e le Poste rischiano di chiudere

La risposta di Gori alle critiche della Lega sull'assenza di servizi in Monterosso
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A Monterosso mancano sia un supermercato funzionale alle esigenze dei residenti, dopo che lo spazio commerciale in via Galilei ha abbassato la saracinesca lo scorso Natale, sia un’edicola facilmente raggiungibile da tutti. Inoltre, è stato chiuso lo sportello bancario di Intesa Sanpaolo, non c’è un bancomat (i più vicini sono in Borgo Santa Caterina o a Redona) e voci informali dicono che potrebbe cessare la propria attività pure l’ufficio postale, che oggi comunque è aperto solo tre giorni la settimana. È desolante il quadro tracciato dai consiglieri comunali della Lega Luisa Pecce e Alberto Ribolla in merito ai servizi essenziali presenti nel quartiere, critiche alla base anche della nascita di Monterosso Vivo, nuovo comitato creato per segnalare i disagi della zona.

«Gli abitanti sentono la necessità di un supermercato e, in genere, di negozi alimentari, di un’edicola, di un ufficio postale pienamente funzionante e di uno sportello bancario o almeno di un bancomat – sottolineavano Pecce e Ribolla in un’interrogazione depositata a Palazzo Frizzoni -. Avvertono anche un senso di abbandono riguardo ad un quartiere molto popoloso, ma ridotto a estrema periferia riguardo ai servizi».

I negozi di vicinato a disposizione degli abitanti di Monterosso sono, al momento, i fruttivendoli, uno di nicchia che vende prodotti pugliesi, un panificio, una tabaccheria e due lavasecco. «Per i negozi di proprietà Aler il Comune potrebbe suggerire di valutare una riduzione degli affitti – ipotizzavano i consiglieri del Carroccio - che potrebbe permettere ai gestori di offrire nuovi servizi».

A preoccupare i consiglieri leghisti è soprattutto il disagio subito dalla popolazione più anziana che abita a Monterosso che, spesso sprovvista di una propria automobile, ha difficoltà a raggiungere i negozi dei quartieri vicini anche utilizzando i mezzi pubblici.

La risposta del sindaco Gori

A Monterosso, a detta di Luisa Pecce e Alberto Ribolla, mancherebbe anche un ambulatorio con un medico di base. Un’affermazione questa che però per il sindaco Giorgio Gori è falsa. «In via Tremana si trovano gli studi dei dottori Galizzi e Maggioni e della dottoressa Simonazzi – ha risposto Gori - e con ciò il quartiere si trova in una situazione decisamente migliore di altri della città. Il problema della carenza di medici è oggetto di costanti interlocuzioni tra il Comune e l’Ats, ma difficilmente può essere risolto senza un deciso investimento di Parlamento e Regione che riqualifichi la professione del medico di medicina generale e la renda più appetibile per i giovani laureati».

La chiusura dello sportello bancario, poi, è imputabile solo alle politiche che gli istituti di credito stanno applicando a livello nazionale: una progressiva riduzione della propria presenza a scapito di un aumento dei servizi digitali. Tuttavia, l’interlocuzione tra Intesa e Comune ha consentito l’apertura di un punto “Banca 5” nella tabaccheria vicina, che eroga una parte dei servizi offerti da uno sportello bancario.

Per risolvere la problematica legata alla mancata occupazione degli spazi al piano terra degli immobili in piazza Pacati, Palazzo Frizzoni ha chiesto già del 2019 all’Aler di rivedere il valore della locazione commerciale a Monterosso. Lo scorso anno c’è stata una «parziale riduzione dei canoni di locazione commerciale da parte di Aler – ha scritto Giorgio Gori – nella misura del 30 per cento e per 18 mesi. Sarebbe però importante che tale riduzione potesse essere protratta e se possibile resa più incisiva». A tal fine, il sindaco ha ricordato che Aler è un’azienda di Regione Lombardia e che un interessamento dei consiglieri leghisti in quella sede potrebbe essere utile.

Da ultimo, il primo cittadino, nella risposta data a Luisa Pecce e Alberto Ribolla, ha affrontato i nodi legati alla mancanza di un supermercato e alle voci di chiusura dell’ufficio postale. Al momento sono in corso colloqui con aziende che operano nel settore della grande distribuzione. Per quel che riguarda l’attività dell’ufficio postale, tra anni fa la direzione territoriale di Poste aveva deciso di chiudere la sede di via Tremana. Un’eventualità scongiurata grazie all’intervento del Comune.

«Sono consapevole che il funzionamento ridotto a tre giorni la settimana sia motivo di disagio per i cittadini – conclude il sindaco Giorgio Gori -. Tornerò quindi alla carica per cercare di ottenere il ritorno al pieno servizio».

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