«Bella, però...»

La signora che s'è trovata la passerella tra Malepensata e Campagnola quasi dentro casa

Claudia Ceresoli: «Sarò costretta a tenere finestre e tapparelle chiuse perché ho dovuto tagliare anche le piante»

La signora che s'è trovata la passerella tra Malepensata e Campagnola quasi dentro casa
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di Bruno Silini

Prima la circonvallazione Paltriniano e adesso la nuova passerella ciclopedonale, ferroso trait d’union tra i quartieri cittadini della Malpensata e Campagnola. Quella che doveva essere un luogo tranquillo per costruirci una casa (anni Sessanta) con il passare delle stagioni è diventato un viavai di auto e ora di pedoni che guardano nelle finestre di casa mentre attraversano “Malpagnola”, neologismo infantile col quale è stato battezzato il passaggio. È quel che succede a Claudia Ceresoli, pensionata di Campagnola, che domenica 18 luglio mattina s’è risvegliata con 65 tonnellate di carpenteria metallica davanti alle finestre di casa.

Non un fulmine a ciel sereno. Perché quel che succedeva, man mano che il cantiere procedeva, era facilmente preventivabile. Già a febbraio la pensionata (con un passato da dipendente proprio in Comune a Bergamo) aveva scritto all’assessore Francesco Valesini per chiedere informazioni sul manufatto per via di una evidente incongruenza tra il progetto sulla carta e ciò che stava avvenendo nella realtà: «Dalle foto reperite in web - scriveva Ceresoli - la passerella risulterebbe posizionata più arretrata rispetto ai semafori, quindi all’altezza dei civici 4/7 della mia via. Dai lavori che stanno eseguendo, premetto che non me ne intendo e quindi la mia richiesta di info, sembra che, invece sia all’altezza proprio di casa mia, dove le barriere fono-assorbenti sono più basse. In tal caso, mi ritroverei con gente che mi guarda in casa, oltre che in giardino, ogni volta che attraversa, costringendomi così a tenere finestre e tapparelle chiuse».

In poche parole: «Sepolta viva!». «Sono quindi a rivolgermi a Lei, assessore Valesini - concludeva la missiva - per una rassicurazione o per rivedere il progetto».

Fatto sta che che l’assessore risponde (dopo un mese) che il progetto della passerella di Campagnola era stato illustrato in più occasioni al quartiere negli incontri promossi in questi anni, che la realizzazione dell’opera pubblica era fortemente voluta dai residenti della zona, per migliorare l’attraversamento di uno degli incroci viabilistici più trafficati della città. Di questi incontri la Ceresoli non ha saputo nulla. «Ma come? - prosegue la signora -. In campagna elettorale ti inondano la posta di santini dei candidati e quando c’è qualcosa di importante e concreto per il quartiere la buca delle lettere resta vuota».

Valesini, poi, giustifica l’attuale posizione della passerella: «Nel Piano attuativo urbanistico era prevista, come lei ben ricorda, più spostata verso la direzione dell’autostrada rispetto all'incrocio semaforico ma nella fase esecutiva si sono rilevati, in quella posizione, dei sottoservizi, delle tubazioni del gas e dell’acqua per intenderci, di dimensioni significative, che non hanno consentito la realizzazione delle necessarie fondazioni a sostegno della stessa passerella, costringendoci ad arretrare verso l’incrocio. È stata una scelta obbligata, pena l’impossibilità di realizzare l'opera prevista. (...)

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