La tangenziale est di Verdello non verrà intitolata a Roberto Maroni
La richiesta è stata rigettata dalla maggioranza. Il sindaco Fabio Mossali: «Tentativo per dare il merito dell'opera alla Lega»
La nuova tangenziale est di Verdello non verrà dedicata al compianto presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni.
Rigettata, la serata di martedì 23 aprile, in Consiglio comunale, la mozione presentata dai consiglieri di minoranza Donatella Pezzoli e Luciano Albani che, già in occasione dell’inaugurazione del primo lotto dell’opera, avevano sostenuto la proposta lanciata allora dall’onorevole Alessandro Sorte. A riportare la vicenda è PrimaTreviglio.
Una proposta senza esito
Al leghista Maroni, infatti, era stato attribuito gran parte del merito per aver portato a compimento un’opera attesa in paese da almeno vent’anni. Un impegno che Albani e Pezzoli hanno sottolineato, ripercorrendo i passi che hanno portato alla sua realizzazione: dall’approvazione della studio di fattibilità nel 2011, al progetto definitivo approvato nel 2014 alle diverse tranche di finanziamento: 8 milioni nel 2017 e 2,8 milioni tra il 2020 e il 2022.
«Abbiamo chiesto all’Amministrazione di sostenere questa proposta, ma non abbiamo ricevuto risposta - ha rimarcato Albani - per questi oggi presentiamo una mozione in Consiglio». Di tutt’altro parere il sindaco, Fabio Mossali, che ha ricostruito quanto accaduto dal giorno dell’inaugurazione del primo lotto, il 27 dicembre 2022.
La ricostruzione del sindaco
«Quel giorno, sono stato avvicinato prima da Sorte e poi dal gruppo della Lega di Verdello, ricevendo da entrambi la stessa richiesta - ha spiegato -. Al di là del fatto che ho trovato poco opportuna la scelta del momento, mi sono comunque attivato per capire se fosse fattibile e quali fossero gli umori a riguardo. Il gruppo di maggioranza ha avanzato alcune perplessità, soprattutto sulla reale necessità di dover prendere una decisione in breve tempo. Una perplessità condivisa, informalmente, con il presidente della Provincia, con cui mi sono confrontato, e che conveniva con me sull’assenza di una reale urgenza.
Per un’intitolazione alla memoria devono trascorrere almeno dieci anni dalla scomparsa del soggetto e in quel momento, ma forse ancora di più oggi, non ravvedo la necessità di agire con urgenza. Anche perché da quel momento all’inizio di quest’anno nessuno, nemmeno in via informale, mi ha più chiesto nulla a riguardo».
Mossali, però, ne ha approfittato anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «A fine 2017, Albani aveva in mano le stesse carte che mi sono trovato io nel 2019 - ha sottolineato -. Il progetto in quei due anni ha rischiato di essere accantonato. Lo aveva spiegato l’assessore Terzi bollando come “antipatiche” alcune riunioni avvenute in quel frangente. Se un anno dopo le elezioni abbiamo firmato il contratto e inaugurato il cantiere, forse qualcosa sarà pur successo. Sono dispiaciuto che da parte della minoranza non ci sia mai stato un minimo di riconoscimento per ciò che abbiamo fatto in questi anni, quanto meno per aver mantenuto la parola con gli elettori.
Mentre io, al contrario, non ho mai negato il lavoro che era stato fatto né sono mai stato contro la tangenziale, non esiste una mia dichiarazione in Consiglio che dica il contrario. Voi, invece, avete incolpato Regione Lombardia per molto tempo, ma va bene anche questo: ormai ai verdellesi non interessa più dato che la tangenziale ora c’è. Ma che adesso ci venga anche chiesto di intitolare l’opera a Maroni, a tutti noi è sembrato uno strumentalizzare la figura del povero presidente, per cercare di riportare il merito della tangenziale alla Lega. Ci sembra un po’ eccessivo».