Barriere architettoniche

L'accesso alla banca di Martinengo è impossibile per le persone in carrozzina

Un uomo di 62 anni ha denunciato ai colleghi di PrimaTreviglio la situazione: nonostante la segnalazione sia arrivata un anno e mezzo fa, ancora non è stato fatto niente

L'accesso alla banca di Martinengo è impossibile per le persone in carrozzina
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Il tema delle barriere architettoniche non è certo una novità. Per svariati motivi, spesso le città italiane non si dimostrano "a misura di disabile". Rocco Artifoni, del Comitato bergamasco contro le barriere architettoniche, a fine 2023 ci aveva spiegato come, ad esempio, anche il centro di Bergamo, da poco rimesso a nuovo, presenti più di un problema per le persone disabili.

Non è un caso che da diverso tempo (tre anni fa, per la precisione) Palazzo Frizzoni abbia deciso di impegnarsi sulla questione, investendo mezzo milione di euro in sei diversi progetti, e che lo stesso abbia fatto Regione, che due anni fa ha destinato circa 150 mila euro ai Comuni di San Pellegrino Terme, Ambivere e Pradalunga e proprio per progetti di abbattimento delle barriere architettoniche.

Il caso di Martinengo 

Nonostante questo, la soluzione al problema pare essere ancora ben lontana. Lo dimostra la vicenda raccontata dai colleghi di PrimaTreviglio, che ha spiegato come a Martinengo sia praticamente impossibile per una persona diversamente abile in carrozzina, entrare nella filiale di banca Intesa di via Pinetti. Motivo? La presenza di invalicabili barriere architettoniche.

A segnalare il problema alla testata sono stati alcuni cittadini, tra cui un uomo di 62 anni che si è anche prestato a mostrare sul campo in quale situazione si ritrova un qualsiasi cliente della banca che non è in grado di salire dei gradini. Il signore spiega: «Il mio problema è sorto un anno fa. Faticavo già a camminare, poi ho subito alcuni interventi alla schiena e per molto tempo mi sono dovuto muovere solo con una motocarrozzetta. Quando mi sono recato in banca, mi sono reso conto che davanti allo scivolo d’ingresso c’è un gradino e lo stesso vale per gli ingressi laterali, senza contare il vialetto per arrivare a uno di essi».

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«Ancora non è stato fatto niente»

Ovviamente, il 62enne ha fatto presente il problema all'istituto: «Il personale presente mi ha dato ragione, spiegandomi che purtroppo l’impresa edile che stava realizzando alcuni lavori era nel frattempo fallita, lasciandoli a metà. Mi hanno assicurato che avrebbero fatto il possibile per risolvere la questione. Poi, a settembre 2023, ho ricevuto una telefonata in cui mi è stato detto che era in corso una causa legale con la ditta e che le cose sarebbero andate per le lunghe, quindi per agevolarmi mi sarebbe stata abbonata la commissione che si paga prelevando dallo sportello di un’altra banca. Una cosa buona, senza dubbio, ma non si tratta solo di me: sono tanti i cittadini che si trovano in difficoltà».

Nonostante la segnalazione e il tanto tempo passato, la situazione non è ancora cambiata: «Dopo un anno, a maggio di quest’anno, tornando in banca ho visto che non era cambiato nulla - ha continuato il suo racconto il 62enne -, allora ho chiesto lumi sulla situazione e stavolta mi è stato riferito che era stato redatto il progetto per realizzare un ingresso per i diversamente abili. Ottimo, peccato che siamo in autunno e non si è visto ancora nulla: allora mi chiedo perché non si sia almeno provveduto ad installare una semplice rampa, costa una cinquantina di euro e risolve il guaio. Del resto mi sono informato e, dal momento che lo spazio è privato, l’Amministrazione comunale non può fare niente. In fondo ci vuol poco a rendere più facile la vita a molti cittadini, come mettere il sale d’inverno sullo scivolo d’ingresso: so che qualcuno è già caduto».

Interpellato al riguardo da PrimaTreviglio, l'istituto ha preferito non commentare la vicenda.

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