L'amarezza di tanti a Ponte San Pietro: «Dal fallimento Legler noi avremo solo briciole»
I creditori dovrebbero far domanda entro il 17 novembre. Nove milioni di credito da 800 soci, ma i liquidatori ne avrebbero solo 5
di Laura Ceresoli
Dopo una lunga battaglia, il tribunale di Bergamo ha dichiarato il fallimento della cooperativa Legler. La decisione è arrivata in seguito all'istanza, presentata lo scorso maggio da una dozzina di soci con libretto che lamentavano di non aver ricevuto i risultati sperati nel periodo di concordato preventivo omologato nel 2019.
Nella sentenza si precisa infatti come sia conclamata l'insolvenza per debiti successivi al deposito della domanda di apertura del concordato. Le procedure sono state semplificate e accelerate dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza entrato in vigore l'anno scorso.
«La domanda di apertura della liquidazione giudiziale della Legler è stata accolta dal Tribunale di Bergamo, il quale ha aderito integralmente alla nostra tesi difensiva - spiega l'avvocato Daniele Portinaro dello studio Elexia di Milano in una lettera inviata ai soci librettisti -. Tutti i creditori della cooperativa dovranno formulare una domanda di insinuazione al passivo della liquidazione giudiziale, fornendo prova del proprio diritto di credito. Il termine per formulare la domanda di insinuazione al passivo spirerà il 17 novembre 2023; l’udienza alla quale verranno esaminate le domande di insinuazione, invece, si terrà il 19 dicembre 2023, alle 10.10, dinanzi al giudice delegato, la dottoressa De Simone».
Dopo l'omologazione del concordato, i debiti della cooperativa, rappresentata dall'avvocato Claudio Maroncelli dello studio legale Cma, erano pari a due milioni e 380 mila euro e, di questi, poco più di 718 mila euro erano stati ripianati.
Motivo per cui il debito ora si aggirerebbe intorno a un milione e 661.992 euro, che va comunque addizionato all'indebitamento pregresso (...)