colpita dal maltempo

L'appello di una madre maltrattata e senza casa: «Cerchiamo affitto a prezzo accessibile»

La donna di Caravaggio chiede aiuto per lei e i suoi due figli: «Abbiamo disperatamente bisogno di un tetto, a settembre inizia la scuola»

L'appello di una madre maltrattata e senza casa: «Cerchiamo affitto a prezzo accessibile»
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Una doppia battaglia quella che sta affrontando una donna di Caravaggio: prima contro la violenza domestica, ora contro le conseguenze del maltempo che ha colpito duramente la Bassa bergamasca. La sua storia è quella di una madre con due figli che, dopo aver trovato il coraggio di denunciare i maltrattamenti subiti dal marito, si ritrova oggi senza una casa dove vivere.

La bufera che nei giorni scorsi si è abbattuta sulla città ha infatti gravemente danneggiato il tetto della palazzina dove vive, rendendo l'appartamento inagibile. «Dal soffitto è filtrata l'acqua piovana facendo saltare il quadro elettrico e rovinando i mobili. Danni anche al box», racconta la donna, che lavora come operaia, ai collegi di PrimaTreviglio.

Il calvario iniziato un anno fa

La vicenda ha radici profonde. «Con mio marito le cose si sono messe male e, dopo alcuni pesanti episodi che si sono verificati un anno fa, mi sono rivolta al "Centro antiviolenza Sirio" di Treviglio» e poi a un avvocato, spiega. La separazione è in corso da gennaio scorso e la casa era stata assegnata a lei dal tribunale.

Il ritorno nell'abitazione, però, si è trasformato in un incubo: «Lui non voleva andarsene e abbiamo lottato… Quando finalmente siamo riusciti a tornare abbiamo trovato i fili della caldaia tagliati. Lui aveva anche fatto sparire gli elettrodomestici e persino alcuni giochi dei bambini, oltre ad aver fatto a pezzi e gettato via i miei vestiti».

A complicare ulteriormente la situazione, l'ex marito ha fatto in modo di interrompere il contratto di lavoro della donna e si è trasferito al sud, da dove non versa alcun alimento per i figli da giugno.

L'emergenza abitativa

Nonostante tutto, la famiglia stava cercando di ricostruire la propria vita. «Nonostante questo i miei figli erano felici, non vedevano l'ora di ritrovare la loro quotidianità, le loro cose, il nostro equilibrio. Era un sogno poter stare di nuovo nella nostra casa, che è un punto di riferimento. Essere ospiti fa sentire sempre un po' di disagio», confida la madre.

Ma il maltempo ha vanificato ogni sforzo. «Io lavoro come operaia e ce la stavamo comunque cavando da soli ma la bufera ha semidistrutto il tetto della palazzina in cui viviamo - prosegue -. Non sono in grado di pagare la mia quota per le riparazioni e mio marito non ha nessuna intenzione di farlo».

Costretta a lasciare l'appartamento, la donna ha trovato ospitalità temporanea: «Per alcuni giorni mi ha ospitato un'amica, poi ho preso le ferie e mi sono trasferita al sud dai miei familiari».

L'appello per una casa

Ora la situazione è diventata urgente. La donna aveva già tentato in passato di ottenere un alloggio popolare: «L'anno scorso, visto che la situazione stava degenerando, avevo contattato i servizi sociali ma mi era stato comunicato che il bando per le case era ormai chiuso».

Con l'avvicinarsi di settembre e dell'inizio della scuola, il tempo stringe. «Voglio ricontattarli ma abbiamo bisogno di un tetto sulla testa al più presto, anche perché a settembre i ragazzi tornano a scuola. Se qualcuno può aiutarci cerchiamo un alloggio in affitto a un prezzo accessibile», conclude nel suo appello alla solidarietà della comunità caravaggina.