Lola Delnevo e la battaglia contro l'uso selvaggio dei parcheggi disabili in centro a Bergamo
«C'è chi parcheggia senza alcun contrassegno, chi usa quello della madre anche se sta semplicemente andando a lavoro: e io come faccio?»
di Marta Belotti
«Ho iniziato a lavorare a Bergamo nel novembre 2023 e da allora devo lottare quasi ogni giorno perché quello che sto vedendo per quanto riguarda i parcheggi dei disabili è allucinante»: esordisce così Eleonora Delnevo, atleta bergamasca da tutti conosciuta come "Lola", rimasta paralizzata nel 2015 dopo una caduta in quota che però non ha fermato la sua voglia di praticare sport.
Quando non è impegnata in grandi imprese, si ritrova comunque a dover affrontare sfide impreviste dettate principalmente dal mancato rispetto delle regole da parte di molte, troppe persone. In particolare, quasi ogni giorno carica su Instagram storie nelle quali denuncia la situazione dei parcheggi per disabili in via Mario Bianco e in via Gennaro Sora, proprio nel cuore di Bergamo, dietro alla sede della Provincia.
Diversi motivi, una sola trasgressione
«Un giorno c'è quello che parcheggia l'auto pur non avendo alcun contrassegno - inizia Delnevo -, il giorno dopo quello che lascia il proprio mezzo appiccicato alla striscia gialla, senza pensare che quello spazio serve a me che per scendere ho bisogno di aprire del tutto la portiera. E questi sono spesso recidivi, dato che riconosco ormai le auto. Ci sono poi i trasgressori occasionali, che pensano "la lascio qui per dieci minuti e non succede nulla". Una volta mi è anche capitato di vedere un signore parcheggiare nel posto disabili. È stato lui stesso ad ammettere che aveva il permesso per sua madre, ma in quel momento non era con lei. Era scocciato, ma alla fine ha spostato l'auto».
La Polizia locale
Delnevo ha provato anche a contattare la Polizia locale: «In realtà gli agenti li vedo spesso e ogni volta che li ho incontrati ho segnalato loro il problema. Quando ci chiacchieri sono disponibili e affabili, poi però non risolvono nulla. Mi hanno lasciato il numero della loro centrale operativa e mi hanno detto di chiamarla ogni volta che ho problemi.
E così io ho iniziato a fare. Rispondono e dicono anche che sono pronti a intervenire. Poi io aspetto, e aspetto, e aspetto. A una certa però devo entrare in ufficio. Non li ho mai visti arrivare».
Arrivata al limite
Per questo Delnevo ora non può fare altro che denunciare la situazione sui propri profili, cercando così di sensibilizzare le persone e sollecitando le autorità, affinché qualcosa possa cambiare.
«Ci sono poi anche altri problemi che non immaginavo prima di iniziare a lavorare in centro a Bergamo - continua -. Per esempio, le tantissime auto in doppia fila che ti costringono a fare slaloom. Quando poi arrivo a destinazione e trovo il parcheggio occupato da qualcuno che non ha un bisogno effettivo, mi monta l'irritazione. Non è possibile!»
Io anche io sono disabile.chiamo i carabinieri..ormai mi conoscono,e ci pensano loro a far portare via la macchina con il carro attrezzi! E cavolo!
In passato per mia madre ho avuto l'opportunità di utilizzo dello speciale contrassegno. L'ho sempre utilizzato in modo appropriato quando occorreva. Negli altri casi, parcheggiavo dove c'era il parcometro, pagando regolarmente la sosta. Quando ho subito un furto in garage e mi è stato asportato il contrassegno, ho presentato denuncia per evitare l'uso fraudolento. Occorre correttezza e maggiori controlli, sanzionando i trasgressori e revocando il permesso per l'uso improprio.
Troppi furbi ci sono !!!! Se c’è il disabile ok se non c’è nessuno sequestro auto basta con i furbetti del permesso disabile
Io sono un dializzato e anch'io spesso e volentieri trovo i parcheggio occupato senza motivo, io vorrei dire a queste persone, volete i nostri parcheggi, allora prendetevi anche la nostra malattia
Stessa situazione in Città Alta, piazza Mercato del fieno: ci sono due stalli per disabili, sistematicamente occupati da residenti (senza contrassegno), che peraltro adesso avrebbero a disposizione tutte le mura… Che vergogna.