L'Autorità di regolazione dei trasporti bacchetta Trenord sul calcolo degli indennizzi
Il caso riguarda gli abbonamenti integrati per i quali il rimborso dipende dai ritardi di tutte le linee e non di quella usata più spesso
L'Autorità di regolazione dei trasporti ha puntato i fari su Trenord per quanto riguarda le modalità di indennizzo di chi ha un abbonamento integrato, come la "Io viaggio ovunque in Lombardia", la tessera che consente di prendere tutti i mezzi pubblici della Regione.
Cosa non va
Nello specifico, chi acquista questo tipo di abbonamento ha diritto sì a degli indennizzi periodici sulla base dei ritardi, ma secondo l'autorità le modalità di calcolo di Trenord non sono conformi, perché basati «sulla base dell'andamento della totalità delle direttrici». Diversamente, l'Autorità specifica che il diritto all'indennizzo dovrebbe essere calcolato per ciascun viaggiatore sulla base dei ritardi della linea che utilizza più spesso.
Sanzioni in vista?
Le modalità di calcolo Trenord violerebbero quindi «il contenuto minimo degli specifici diritti, anche di natura risarcitoria, che gli utenti possono esigere nei confronti dei gestori dei servizi e delle infrastrutture di trasporto». Da qui quindi la necessità di adottare un «provvedimento sanzionatorio» nei confronti dell'azienda. La sanzione pecuniaria amministrativa potrebbe arivare fino a un massimo del dieci per cento del fatturato di Trenord.
L'accusa del Pd
I consiglieri regionali del Pd Davide Casati e Jacopo Scandella commentano: «Ogni mese che passa viene a galla un nuovo sgarbo di Trenord ai danni dei pendolari. Dopo l'arbitraria cancellazione del Bonus, l'Autorità di regolazione dei trasporti bacchetta l'azienda anche sugli indennizzi, che ingiustamente per oltre cinque anni non sono stati riconosciuti ai pendolari che percorrono le tratte più lunghe o che passano più tempo sui mezzi pubblici, quelli che hanno acquistato l'abbonamento che permette di viaggiare con ogni mezzo pubblico. La società si è fatta un altro sconto sui rimborsi che deve agli utenti per ripagarli dei disservizi subiti».
«Fontana sempre dalla parte di Trenord»
Completan: «È un tema che avevamo già sollevato e che sarà oggetto di un ordine del giorno del nostro gruppo, che andrà in Aula la prossima settimana. Ma la domanda di fondo è sempre la stessa: perché Fontana e l'assessore Lucente non pretendono dalla dirigenza di Trenord il rispetto per i pendolari? Perché stanno sempre dalla parte della società e dei suoi conti, e mai da quella dei cittadini? Sulla cancellazione del Bonus avevano detto di essere stati costretti dalle decisioni dell'Art, che poi li ha smentiti. Ora li sbugiarda anche sull’indennizzo. Che dire, per fortuna che a difendere i pendolari c’è l’Autorità».
Chi fino ad ora ha sempre pianto è stata la sx, vedi regione Puglia i vari comuni con voto di scambio. La stessa sx che chiede le dimissioni di Toti, ma le ha respinte per Emiliano. Le alluvioni Emiliane dovute alle opere mai fatte sui fiumi, di cui era assessore responsabile la Schlein, sono finite nel dimenticatoio dopo i piagnistei del pd. Certo che i magistrati guardano solo da una parte, la dx, sempre, e il governo Meloni c'entra cole i cavoli a merenda.
L'ART è un organismo tecnico terzo. Fa la pulci alla Lombardia, e la fa anche alle regioni amministrate dal Csx, le fa ai Comuni per il trasporto locale. In Italia non siamo capaci di concepire che esista un ente autonomo, dobbiamo sempre dividerci in guelfi e ghibellini e sollevare il complotto per tutto. Tra parentesi, anche volendo stare dentro questa visione malata, l'ART dipende dal Ministero Infrastrutture e Trasporti. Domanda: chi è il Ministro attuale? E infine, che Trenord sia spesso oggetto di critiche dai pendolari mi pare acclarato. Forse qualcosa di migliorabile c'è. Possiamo almeno considerarlo?
Quindi sarebbe il governo della meloni a non sanzionare quei mascalzoni della sinistra (??)
Ma la smetterete mai di piangere urlando al complotto per coprire i vostri beniamini?
Ennesimo attacco alle regioni e alle amministrazioni di cdx. Liguria, Venezia, Lombardia, e chissà quante altre ne arriveranno. Invece per Puglia, E. Romagna di cui era vice presidente la Schlein, Roma, Milano, non si dice più nulla. Perchè?