Il nodo è ancora stretto

Lavori finiti a Pontesecco, non le code: «Costretto a partire un'ora prima. Siamo stufi!»

Le testimonianze di due pendolari: «Quasi due ore da Piazza Brembana a Bergamo». "Ultimatum" alla viabilità: se va male, si torna ai birilli

Lavori finiti a Pontesecco, non le code: «Costretto a partire un'ora prima. Siamo stufi!»
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di Eleonora Busi

«Tutto doveva risolversi entro il 15 ottobre: perché, allora, impiego ancora quasi due ore ogni mattina per raggiungere Bergamo dalla Valle Brembana?». L'esasperazione trasuda da ogni parola: Martina, ventinove anni, è una giovane pendolare residente in alta Valle Brembana. Ogni settimana parte da Piazza Brembana in pullman per raggiungere l'azienda dove lavora, a Bergamo. Un viaggio che, normalmente, dovrebbe durare un'ora e un quarto. «Invece, quando va bene, ci metto mezz'ora in più».

L'assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla aveva promesso la conclusione dei lavori per il 15 ottobre. E così è stato (ritocchi a parte). Ma sul miglioramento del traffico, c'è ancora da lavorare. Ieri, lunedì 16 ottobre, il battesimo del fuoco non ha portato ai risultati sperati: dalle 17:30 in avanti, i tempi di percorrenza si attestavano tra i venti e i trenta minuti in uscita dalla città, con lunghe code fino a via Baioni e lungo la circonvallazione.

«Anche tornare a casa è un vero inferno - racconta la ventinovenne -. Passiamo ore e ore incolonnati, l'autobus spesso colmo di gente. Più volte mi è capitato di partire alle 18.15 dalla stazione di Bergamo e raggiungere Piazza Brembana alle 20. Questa mattina, (martedì 17 ottobre, ndr) il traffico era particolarmente intenso: è vero che attorno alle 8 c'è stato un incidente all'altezza di Zogno che può aver inciso in parte, ma non è certamente la prima volta che accade».

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«Costretto a partire un'ora prima»

La situazione non migliora nemmeno per chi si alza di buon mattino per raggiungere l'Università. «Io parto alle 6.15 da San Giovanni Bianco. La coda parte già da Villa d'Almè, ci passo attorno alle 7: un disastro». A parlare è Oscar, studente ventenne che dalla Valle Brembana scende in città per frequentare l'ateneo bergamasco. Il serpentone di auto che ogni mattina, puntuale, si presenta lungo la SS470 lo obbliga a uscire da casa con un'ora di anticipo.

«La maggior parte delle lezioni iniziano alle 9: potrei tranquillamente prendere il pullman delle 7.15. Invece sono costretto ad anticipare di un'ora, perché so che rischierei di non arrivare in Università in tempo. Se vivessimo in una situazione normale, non dovrei preoccuparmi di tardare e potrei sfruttare quel tempo che risparmierei a casa per riposare o studiare. Invece quella che c'è in Valle Brembana è una situazione tutto fuorché normale: va fatto qualcosa, e subito. Noi pendolari ci siamo stancati. Non ne possiamo più, bisogna fare qualcosa».

Alla nuova viabilità è stato dato un "ultimatum" di due settimane: giusto il tempo di far abituare gli automobilisti al nuovo assetto, dicono le autorità. Dopodiché si vedrà il da farsi. Se la questione dovesse risolversi spontaneamente (sebbene, alla luce delle testimonianze, pare un'utopia) allora si potrà cantar vittoria. In caso contrario, si valuteranno eventuali correttivi, come quella di ripristinare i famosi birilli (reclamati a gran voce dai pendolari) con due corsie in uscita e una in entrata dalla città. Staremo a vedere.

Commenti
Desi

I SOLDI buttati bisognerebbe chiederli ora alle persone (nomi e cognomi)che hanno progettato e che hanno sempre rispoto di lasciar finire i lavori .

Mariacristina Cornelli

Non posso che concordare e confermare, dalla valle Imagna a Bergamo può volerci anche un'ora e mezza, non parliamo del ritorno, e adesso si sono resi conto di aver fatto male i conti e si parla di fare marcia indietro ....le ore di stress passate in questi mesi in coda, chi ce le rende?

Diego Vozzi

Milioni di euro spesi per tornare alla situazione iniziale (i birilli): e non possono di certo dire di non essere stati avvisati, perchè in tantissimi erano scettici sulla scelta di realizzare le due rotonde. Purtroppo Pontesecco è un imbuto e quindi l'unica soluzione valida poteva e doveva essere la realizzazione di una variante! Ora tocca fare retromarcia, ma chi risponderà per tutti i milioni di fondi pubblici buttati al vento?!?!?

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