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Lavori notturni al Chorus Life: i timori di chi vive in via Bianzana e la risposta del Comune

Qualche anonimo ha distribuito lettere nelle quali si parla di lavorazioni notturne. Preoccupazione raccolta da Tremaglia e portata alla Giunta

Lavori notturni al Chorus Life: i timori di chi vive in via Bianzana e la risposta del Comune
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Il rumore delle ruspe e i movimenti delle gru impegnate anche di notte nella costruzione del nuovo complesso Chorus Life hanno allarmato non poco chi abita in via Bianzana e nelle strade attigue. Tanto che qualcuno, pur mantenendo l’anonimato, ha preso l’iniziativa e distribuito nelle cassette delle lettere un avviso non firmato in cui diceva di aver saputo che «da lunedì 15 novembre il cantiere sarà operativo anche di notte, quale test per una verifica dei livelli di rumore notturni».

«In caso di successo – continua lo scritto -, ovvero nessuna lamentela del vicinato, andranno a richiedere autorizzazione in Comune per poter lavorare 7 giorni su 7, 0-24 ore, a partire da febbraio 2022. Gli abitanti del quartiere, già provati da questi anni di lavori, dovrebbero farsi sentire per evitare che ottengano tale permesso». L’allarme dei residenti era stato raccolto dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Tremaglia, che aveva chiesto in Comune se quanto era stato messo nero su bianco fosse vero, oppure si trattasse di semplice allarmismo. E in effetti, almeno in parte, quanto è stato scritto è vero.

Le attività notturne del cantiere sono state infatti autorizzate da Palazzo Frizzoni, che però ha fissato una serie di prescrizioni e di limiti legati alle emissioni di rumore. I lavori svolti dal 15 al 20 novembre, organizzati seguendo una programmazione settimanale, servivano quindi a testare proprio il rispetto di tali limiti.

«Gli esiti delle fonometrie hanno mostrato il sostanziale rispetto dei minimi diurni e il superamento di quelli notturni in occasione di alcune lavorazioni – hanno risposto gli assessori Stefano Zenoni (mobilità) e Francesco Valesini (urbanistica) -, superamento dovuto all’effettiva attività di cantiere e al traffico indotto dallo stesso. Nelle prime due settimane di dicembre sono in programma getti di fondazioni e il montaggio di un controvento metallico, che permetteranno di valutare la rumorosità dell’attività notturna e gli eventuali accorgimenti per la mitigazione acustica».

Il Comune rassicura però i residenti: «In caso di superamento (dei limiti di rumore ndr) le attività notturne saranno sospese. Il rilascio di autorizzazioni successive sarà vincolato alle risultanze positive della campagna di misure sulle prime settimane di prova, salvo l’introduzione di interventi di bonifica acustica, a spese del privato, che potrebbero riguardare sia la scelta delle attività da svolgere in periodo notturno, sia la posa di presidi per la schermatura dal rumore».

Il perché dell’autorizzazione in deroga

I lavori notturni nel cantiere di Chorus Life hanno ricevuto l’ok della giunta comunale, che ne ha riconosciuto l’interesse pubblico e la rilevanza territoriale. L’attività del cantiere però deve rientrare nelle soglie di 60 decibel, dalle 21 alle 24, e di 55 decibel, dalla mezzanotte alle 7 del mattino. Il rilascio dell’autorizzazione, inoltre, ha una durata massima di 6 mesi, così da vincolare le successive deroghe al buon esito dei monitoraggi sul rumore (il termine di questa prima deroga è fissato al 12 gennaio 2022).

Accanto all’interesse pubblico dell’opera, la richiesta era stata accolta da Palazzo Frizzoni anche perché l’attività notturna permetterebbe di ridurre l’impatto che il cantiere ha sul traffico dell’intero quadrante a Nord-Est della città e di consolidare il cronoprogramma dell’intervento, in corso di aggiornamento in virtù dei possibili ritardi imputabili ai primi mesi dell’emergenza Covid.

Le lavorazioni notturne, inoltre, consentirebbero di montare in sicurezza, vista l’assenza di traffico, i manufatti più ingombranti come la carpenteria metallica delle elevazioni e la copertura della futura Arena. La chiusura temporanea notturna di alcune strade renderebbe più efficiente l’esecuzione delle opere che ricadono nelle aree pubbliche aperte al traffico dei veicoli, come il rifacimento di alcuni tratti di strada.

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