Tra Bergamo e Ponte

Lavori per il raddoppio ferroviario, 50 pullman in più la mattina sulla Briantea. Auguri...

Si avvicina il giorno in cui scatterà il blocco dei treni per tre anni. Sindaci preoccupati. Saccogna: «Assurdo». Ubiali: «Ci invaderanno»

Lavori per il raddoppio ferroviario, 50 pullman in più la mattina sulla Briantea. Auguri...
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di Paolo Aresi

Sta per arrivare il “dies horribilis”, il giorno orribile in cui si sospenderà la linea ferroviaria da Bergamo a Ponte San Pietro per ben tre anni. Finalità: raddoppiare il binario da Bergamo a Curno, cinque chilometri in totale.

Nelle ore di punta si immaginano scenari da incubo perché le migliaia di passeggeri che affollano i treni dovranno trovare un altro modo per raggiungere Ponte, e quindi proseguire per Milano o per Lecco, oppure, viceversa, per dirigersi verso Bergamo.

Si stanno predisponendo servizi sostitutivi con gli autobus (gli orari verranno ufficializzati a gennaio), la regia è affidata alla Regione. Martedì 19 dicembre, in prefettura si terrà un incontro al quale parteciperanno Regione, Provincia e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), oltre al prefetto. Sul tavolo diverse possibilità per tentare di rendere la situazione meno drammatica. A preoccupare è la condizione della viabilità sulla Briantea, che nelle ore di punta è già al collasso senza bisogno di ulteriori carichi.

La vignetta di Luca Nosari

La chiusura per tre anni della linea lascia piuttosto perplessi. Ci si domanda: ma come è possibile che per costruire un binario in più per soli cinque chilometri ci si debbano impiegare ben tre anni? Usando lo stesso metro dovremmo costruire una Milano-Venezia in 150 anni.

Al sindaco di Curno, Andrea Saccogna, questo appare inaccettabile. «Martedì 19 dicembre ci sarà un incontro in prefettura al quale noi Comuni non siamo stati invitati. Per il territorio ci sarà la Provincia, che ci rappresenterà. Io ho fatto presente che ci troviamo davanti a una situazione assurda. Doppiamente assurda. Primo perché espone i cittadini a un disagio fortissimo, secondo perché si tratta di un’opera la cui utilità appare piuttosto relativa nel caso in cui non venga effettuato un servizio ferroviario di tipo metropolitano. Mi spiego. Raddoppiare i cinque chilometri del binario Bergamo-Curno potrà migliorare un poco le linee verso Carnate-Milano e verso Lecco aumentando la frequenza dei treni. Una buona cosa, ma non so se valga il disagio di questi tre anni».

«Ben diverso sarebbe se da Ponte San Pietro a Bergamo e Montello nascesse una linea con fermate frequenti, una al chilometro, per esempio. Fermate a Mozzo, al Polaresco, all’ospedale di Seriate e via dicendo - continua il sindaco -. Noi siamo contrari a un intervento così limitato e abbiamo fatto ricorso al Tar, secondo noi non ha senso un progetto fatto in questo modo. Non siamo nemmeno stati coinvolti nella stesura. La prima udienza al Tar sarà fra sei mesi. Presenteremo anche una istanza di sospensione cautelare. Persino il consiglio superiore dei lavori pubblici ha dato un parere che sottolinea le gravi carenze dell’opera».

Ma Rfi va avanti sulla sua strada (...)

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Commenti
Francesco Giuseppe

Anzu, 2.500 persone in più sulle strade.

Marcello

Stavolta posso dire di essere contento di vivere in zona nord-est di Bergamo e di non dover passare da quei paesi. Penso che non ci andrò per qualche anno ...

Francesco Giuseppe

questa amministrazione provinciale non ha limiti. 50 bus in più significano 1000 persone e 14 km di lunghezza dei bus stessi. Cada direttamente a Calolzio?

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