la polemica

Lavori T2, riaperta via Papa Giovanni a Ponteranica. Ma «manca la segnaletica tattile»

L'opposizione denuncia l'assenza di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalla normativa per tutelare i non vedenti e gli ipovedenti

Lavori T2, riaperta via Papa Giovanni a Ponteranica. Ma «manca la segnaletica tattile»
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Dopo oltre un anno di lavori - e 169 giorni di ritardo sul cronoprogramma -, via Papa Giovanni XXIII a Ponteranica è stata riaperta al traffico. Ma la strada, completamente rinnovata per accogliere il tracciato T2 della Teb, secondo l'opposizione presenterebbe gravi carenze in materia di accessibilità per le persone con disabilità sensoriali.

La denuncia dell'opposizione

A denunciarlo è il gruppo consiliare "Ponteranica al Centro", che in una nota stampa punta il dito contro l'assenza di dispositivi di sicurezza fondamentali per non vedenti e ipovedenti. «Mancano totalmente elementi fondamentali come la linea gialla di arresto, le segnalazioni tattili, le piste a rilievo, i codici pavimentali per non vedenti, la segnaletica visiva e sonora di pericolo», si legge nel comunicato.

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L'opposizione ricorda che si tratta di «dispositivi previsti da leggi nazionali e regionali da oltre trent'anni», tutti «completamente ignorati da chi ha progettato, diretto e realizzato l'intervento». Un contrasto evidente con quanto fatto invece dal Comune di Bergamo: «Diversamente da quanto fatto ad esempio dal Comune di Bergamo nella realizzazione delle rotonde di Pontesecco, dove la normativa è stata rispettata con grande attenzione, anche quando gli interventi erano sul territorio comunale di Ponteranica».

I timori per l'intera linea Teb

La preoccupazione del gruppo di minoranza si estende all'intera infrastruttura Teb: «Il tratto di via Papa Giovanni XXIII è parte integrante della ciclopedonale che accompagna l'intero tracciato Teb. Per questo motivo, il timore che l'intera opera presenti gravi carenze in termini di accessibilità è concreto e più che fondato».

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Le critiche all'amministrazione

Particolare critica viene rivolta all'amministrazione comunale guidata dalla sindaca Pini, che secondo l'opposizione mantiene un silenzio preoccupante sulla questione. «Né la sindaco Pini – che ricordiamo ha voluto specificatamente la delega alla gestione del cantiere Teb – né l'ufficio tecnico comunale hanno sollevato pubblicamente alcuna obiezione su questa grave omissione», scrive il gruppo consiliare.

Non è la prima volta che il tema viene sollevato: «A Ponteranica, purtroppo, alcune disabilità continuano a essere invisibili nella progettazione e realizzazione delle opere pubbliche. Lo abbiamo denunciato più volte, ma il problema si ripete».

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Le richieste del centrodestra

Il gruppo di opposizione avanza quattro richieste specifiche: scuse formali da parte di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell'opera «a tutte le persone che vivono una condizione di disabilità sensoriale», la correzione immediata dell'opera con «la posa integrale dei dispositivi mancanti», il monitoraggio degli enti preposti per garantire la piena inclusività dell'opera, e che l'amministrazione comunale «rompa il silenzio e assuma le proprie responsabilità».

La questione dei fondi Pnrr

La questione assume particolare rilevanza anche per le fonti di finanziamento dell'opera: «A maggior ragione quando si tratta di opere finanziate anche attraverso fondi Pnrr, che hanno tra i loro obiettivi trasversali proprio la piena inclusione e l'accessibilità universale».

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Il comunicato si conclude con un appello alla civiltà: «Perché la modernità di un'opera pubblica non si misura solo nel cemento. Si misura nella civiltà con cui rispetta la dignità di tutti». Al momento non sono arrivate repliche da parte dell'amministrazione comunale, di Teb o degli altri soggetti coinvolti nella realizzazione dell'opera.