Le lettere dei partigiani danno voce alle mura di Palazzo della Libertà di Bergamo
"Stasera mi fucileranno": un'installazione basata su sei parole chiave in occasione dell'80° anniversario della Liberazione

Un potente omaggio alla Resistenza bergamasca è stato inaugurato ieri pomeriggio, 23 aprile, nell'atrio del Palazzo della Libertà in centro a Bergamo. L'installazione realizzata in occasione l'80° anniversario della Liberazione, dal titolo evocativo "Stasera mi fucileranno", sarà aperta al pubblico tutti i giorni fino a giovedì 1° maggio, con orario continuato dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19.
Sei parole chiave
Il progetto, curato dall'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea (Isrec) in collaborazione con il Comune di Bergamo, rappresenta anche un tributo ad Angelo Bendotti, presidente dell'Isrec scomparso improvvisamente lo scorso dicembre.
L'installazione propone una riflessione profonda sulle lettere dei condannati a morte della Resistenza bergamasca, ponendole in dialogo critico con l'affresco dedicato ad Antonio Locatelli presente nell'atrio dell'edificio che un tempo fu sede del partito fascista e centro di tortura per partigiane e partigiani.
Attraverso sei parole chiave - coraggio, orgoglio, vittoria, donne, Dio e Italia - il progetto mette a confronto linguaggi, valori e visioni del mondo radicalmente opposti. Da un lato "Il libro del fascista", emblema della propaganda del regime, dall'altro le toccanti "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", con particolare attenzione alle testimonianze dei resistenti bergamaschi conservate negli archivi Isrec.
Una mappa dell'antifascismo bergamasco
In concomitanza con l'inaugurazione, sulla piazza antistante il Palazzo della Libertà è stata installata una suggestiva mappa toponomastica dedicata all'antifascismo e alla Resistenza nella nostra città. Si tratta di un palco di 64 metri quadrati sul quale i visitatori possono camminare individuando vie, piazze, parchi, monumenti, lapidi e murales dedicati agli uomini e alle donne che hanno fatto la Resistenza bergamasca. Rimarrà visitabile fino al 13 maggio.
Le parole delle istituzioni
«L'installazione, basata sul puntuale rigore storico che contraddistingue il lavoro dell'Isrec, ruota intorno ad alcune parole che continuano a rimbalzare, in un confronto costante e contrastante, tra le lettere dei deportati e le immagini dell'affresco di Santagata» ha dichiarato l'assessore alla Cultura Sergio Gandi, sottolineando come la scelta del Palazzo della Libertà non sia casuale, ma parte di un percorso di ripensamento di uno spazio fortemente connotato dall'architettura e dall'ideologia fascista.
Elisabetta Ruffini, direttrice dell'Isrec, ha aggiunto: «Dopo essere stati in quel palazzo il 27 gennaio 2025 con la forza e la fragilità delle donne che hanno raccontato per prime Auschwitz all'Italia, vi ritorniamo con 'Stasera mi fucileranno' per chiedere che ciascuno e ciascuna di noi scelga di chi dirsi erede e la storia a cui fare spazio dentro la nostra città».