I risultati delle indagini Ats

Legionellosi in Val Seriana: individuati quattro punti di «esposizione alla malattia»

I casi individuati sono fermi a 19 da oltre due settimane. Ritracciato il batterio in due abitazioni e in due impianti di condizionamento

Legionellosi in Val Seriana: individuati quattro punti di «esposizione alla malattia»
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È da oltre due settimana che, fortunatamente, in Val Seriana non vengono registrati nuovi casi di legionellosi. Ats Bergamo, oggi (3 agosto), ha però aggiornato il numero di soggetti coinvolti: non più sedici, come precedentemente comunicato, bensì diciannove, tutti individuati nel comprensorio del Comune di Clusone e in altri Comuni limitrofi (Ardesio, Cerete, Fino del Monte, Gazzaniga, Onore, Rovetta e Vertova).

Ats ha poi aggiunto che gli operatori del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria hanno eseguito campionamenti di acqua distribuita in tutte le abitazioni dei casi segnalati, nonché di altre fonti potenzialmente considerabili come punto di esposizione alla malattia, come fontane pubbliche, grandi impianti di trattamento aria presenti negli esercizi commerciali della zona, impianti natatori e sportivi. E finalmente, dopo tanti buchi nell'acqua, si è arrivati a un risultato.

L'attività di indagine ha infatti permesso di individuare alcune fonti in cui è stata riscontrata la presenza di "Legionella pneumophila", sia in ambienti domestici (due casi), sia in strutture dotate di impianti di condizionamento-trattamento dell’aria (altri due casi). A seguito di questo riscontro, Ats ha adottato provvedimenti per eliminare le fonti della possibile esposizione. E dato che, come detto, da oltre due settimane non vengono registrati nuovi casi, Ats «ritiene che le indagini e le azioni adottate possano ritenersi corrette e capaci di limitare il perdurare della situazione epidemica».

Nonostante questo, «stante le caratteristiche del patogeno responsabile del cluster epidemico osservato, il livello di attenzione delle strutture sanitarie di diagnosi e cura rimane alto».

«Ringrazio i colleghi della Asst Bergamo Est e tutti i sindaci del territorio della Alta Val Seriana per la costante e qualificata collaborazione con il nostro Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria nella gestione di un problema critico per la popolazione - ha dichiarato il direttore sanitario di Ats Bergamo, Michele Sofia -. Penso che l’esperienza maturata insieme su questo caso possa essere un modello che il nostro Dips promuoverà qualora si dovessero presentare situazioni analoghe sul nostro territorio». Speriamo non ce ne sia bisogno...

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