In questura

«Lei ha un biglietto per l’Egitto, dove basta la carta d’identità: niente passaporto»

Pomeriggio all’ufficio passaporti durante una delle “finestre” dedicate alle urgenze: ecco com’è andata

«Lei ha un biglietto per l’Egitto, dove basta la carta d’identità: niente passaporto»
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Siamo andati a vedere cosa accade in questura il martedì e giovedì pomeriggio, “finestre” dedicate a chi deve fare il passaporto d’urgenza, cioè ha un aereo in partenza entro tre settimane. L’ufficio passaporti è aperto dalle 14.30 alle 17.30, ma già prima dell’apertura c’è una coda ordinata fuori dai cancelli.

Tre poliziotti fanno da “filtro” all’ingresso: vogliono capire se davvero si è in possesso dei requisiti per l’urgenza, cioè se si ha un regolare biglietto aereo per una destinazione per cui davvero serva il passaporto. Possono passare anche i cittadini con in mano il foglio del ritiro del documento. In coda, tutti parlano delle mattinate perse a cercare di prenotare online: alcuni di quelli che devono solo ritirare effettivamente ce l’hanno fatta a prenotare, pare.

Arrivati all’accesso, non mancano le discussioni: «Lei ha un biglietto per l’Egitto – dice a una donna la dirigente Elisabetta Silvetti, dall’agosto 2018 a capo dell’Ufficio passaporti della questura – quindi le basta la carta d’identità, non posso farla entrare». La donna non ci sta, vorrebbe comunque rinnovare il documento. Niente da fare.

Il clima si distende quando il biglietto aereo rispetta tutti i requisiti, e magari tra i richiedenti c’è anche un minore, il che fa accedere di diritto allo sportello 1, quello senza biglietti numerici per l’attesa: bisogna semplicemente mettersi in fila in piedi, e nel giro di mezz’ora si può presentare la pratica.

Il clima in sala d’attesa è estremamente disteso: gli agenti sono cordiali, nonostante la mole di lavoro che li attanaglia da mesi. E a breve l’ufficio dovrebbe essere aperto tutti i pomeriggi. Vedremo. Unica pecca: fa un po’ specie vedere gente che ha portato una sola fotocopia della carta d’identità, mentre ne serviva anche un’altra da inserire nella “cartella” del coniuge, mandata nella vicina tabaccheria a provvedere. Ma lo Spid? La carta d’identità elettronica? Mah.

Alla fine, comunque, tutto fila liscio. Anzi, meglio del previsto, dopo mesi di dubbi: tutti dicono così, all’uscita. Il ritiro del passaporto rinnovato viene fissato un paio di giorni prima dalla partenza del volo: tempi stretti, insomma. Ma garantiti. Una cosa: dietro la vetrinetta dello sportello che rilascia le licenze di caccia, su uno scaffale, c’è un tapiro d’oro: che sia passata "Striscia la Notizia" di qua, in passato?

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