Levate, la protesta del Bailino e il muro del sindaco Duzioni: «È il mercato che decide»
Il caso continua a tenere banco in paese, c’erano 120 cittadini all’assemblea. Il primo cittadino: «L’area è privata, non possiamo intervenire»
di Andrea Carullo
Una pioggia scrosciante batteva forte, ma questo non ha impedito a nessuno di partecipare all’assemblea pubblica tenutasi nella sala civica per discutere della realizzazione del nuovo polo commerciale denominato AT02 - Bailino. Gli sforzi dei residenti del quartiere, infatti, sono stati ampiamente ripagati: più di 120 persone hanno gremito la sala civica, dando dimostrazione di come la tematica non solo stia a cuore a tutti, ma anche di come le divergenze sul progetto siano ancora molteplici.
«Non ci aspettavamo una tale partecipazione - racconta Fabio Cochis, residente e organizzatore dell’evento -. Negli ultimi anni non è stato molto ampio il contributo dei cittadini per questo tipo di iniziative, perciò questo è un grande risultato. L’assemblea è stata molto viva e vivace, con diverse persone che sono intervenute portando osservazioni al progetto, tra cui Francesco Macario, ex assessore alle politiche di Bergamo, e Legambiente, nella figura di Nicola Cremaschi».
«Le principali contestazioni emerse durante l’assemblea sono legate al fatto che si andrà a perdere le ultime zone verdi del paese a favore di una cementificazione esorbitante, dove verrà costruito l’ennesimo supermercato a bassa qualità che non fornirà un servizio alla cittadinanza, ma andrà a intaccare i negozi di vicinato di qualità, desertificando il centro cittadino. Oltre a ciò, chiediamo un percorso partecipato che coinvolga i cittadini, così come ci era stato promesso».
«Tra i residenti ci sono molte posizioni diverse - continua Cochis - tutti però concordano sul percorso partecipativo e sulle remore all’apertura di una strada di collegamento, che non farà altro che aumentare il traffico».
Erano presenti anche i gruppi di minoranza Progetto Levate e Uniti per Levate. «Nel 2023 non è più pensabile di costruire l’ennesimo polo commerciale (...)