il caso

Aeronautico, dopo gli inni al duce denunciato il preside per apologia di fascismo

Il Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione ha presentato l'esposto in procura... a Genova

Aeronautico, dopo gli inni al duce denunciato il preside per apologia di fascismo

Le grane per Giuseppe Di Giminiani, presidente del liceo Aeronautico Locatelli, paiono non essere finite. Dopo le critiche piovutegli addosso dal sindaco e dalla giunta comunale, i flash mob dei comitati antifascisti che ne chiedono le dimissioni e le interrogazioni dei parlamentari, oggi (venerdì 5 novembre) contro il dirigente scolastico è stata presentata anche una denuncia per apologia del fascismo.

L’esposto è stato curiosamente depositato in procura a Genova dal “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione”, con sede a Bogliasco. «Siamo venuti a conoscenza di quanto successo a Bergamo tramite la stampa nazionale – spiega Aleksandra Matikj, presidentessa del Comitato – Vedere un video dove il preside di una scuola, che in primis rappresenta e dentro la quale dovrebbe dare il buon esempio, davanti alle frasi di alcuni studenti del suo istituto “Duce, duce”, risponde con un gesto interpretabile come un saluto romano, è alquanto grave. Parliamo di un ambiente dove i giovani dovrebbero essere formati, educati e di una figura come quella di un preside che non dovrebbe influenzare con alcuna idea politica».

L’allontanamento del preside è stato richiesto, tra gli altri, in modo esplicito dal segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che è anche vicepresidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione.

Il Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione stigmatizza poi i precedenti di cronaca che hanno avuto come protagonista il dirigente scolastico. «Leggere che è stato già condannato patteggiando 4 mesi con pena sospesa per il reato di abuso dei mezzi di correzione per aver versato pubblicamente una bibita in testa a due ragazzi e, per di più, di aver in precedenza fatto girare un ragazzo per le classi con un cartello appeso sul petto con scritto “Sono un succhia c***i”, lascia davvero perplessi».

«Ci si chiede come sia possibile che una persona del genere possa rappresentare un intero istituto scolastico – conclude Matikj -. Saranno tuttavia le Autorità giudiziarie a definire il tutto, noi confidiamo in loro».