Lo strano caso di Azzano, dove ci sono state due celebrazioni distinte per il 25 aprile
Situazione singolare, dopo la decisione della giunta di posticipare l’evento ufficiale a domenica 27 in segno di lutto per la morte del papa

di Laura Ceresoli
Mentre in molti paesi della Bergamasca le celebrazioni per la Liberazione sono state ridotte o annullate in segno di lutto per la morte di Papa Francesco, ad Azzano San Paolo si è assistito a un caso anomalo con addirittura due manifestazioni.
Se da un lato il Comune ha deciso di spostare l’evento ufficiale al 27 aprile, dall’altro il gruppo di minoranza Insieme per Azzano ha organizzato una propria cerimonia il 25, nel giorno esatto dell’anniversario. Un raduno non istituzionale, spontaneo e apartitico, che ha comunque registrato una partecipazione superiore a ogni previsione, con cittadini che hanno condiviso le loro testimonianze legate alla guerra e alla libertà.
La commemorazione si è svolta con una preghiera, la deposizione di fiori, il canto dell’inno nazionale, interventi liberi dei partecipanti e la lettura di aneddoti tratti dal libro “Fonti per la storia di Azzano San Paolo”, di Lino Manzoni e Leonio Callioni.
Le perplessità sulla scelta della giunta Suardi di posticipare la ricorrenza sono emerse in modo evidente anche sui social network, dove diversi residenti hanno espresso il loro disappunto.
Basito anche il capogruppo di Insieme per Azzano, Alberto Candellero, che ha dichiarato: «Il 25 aprile non è una data individuata a caso, bensì altamente significativa. Trattasi di festa nazionale, per la quale gli adulti non vanno a lavorare, né i giovani frequentano la scuola. Mi sembra quindi logico e obbligatorio che ogni iniziativa avvenga in quella specifica giornata, non due giorni dopo».
L’opposizione ha inoltre sottolineato l’assenza di bandiere tricolori sul municipio il 25 aprile, comparse invece il 27, e ha criticato la mancata condivisione delle scelte organizzative con le minoranze: «Da sei anni chiediamo un lavoro condiviso, ma la nostra buona volontà è stata sempre rigettata - ha aggiunto Candellero -. Questa ricorrenza dovrebbe coinvolgere tutti i cittadini italiani, senza distinzione alcuna di appartenenza politica. Purtroppo, si ha la brutta abitudine di accostarla a logiche di parte e a realtà partitiche, tralasciando il vero motivo per cui la festa si celebra. A tal proposito, mi duole constare il diverso atteggiamento dei gruppi presenti in Consiglio comunale: se il 25 aprile nessun componente dell’amministrazione ha presenziato all’iniziativa promossa da Insieme per Azzano, nonostante gli inviti personali inviati a ogni consigliere comunale, diversi componenti del gruppo di minoranza hanno doverosamente preso parte alla breve manifestazione istituzionale organizzata dal Comune il giorno 27».
Il primo cittadino Sergio Suardi ha difeso la sua decisione, spiegando che inizialmente la celebrazione era prevista per sabato 26 aprile, ma che è stata ulteriormente spostata alla domenica per evitare la concomitanza con i funerali del pontefice: «La scelta di non svolgerla il 25 è stata unicamente motivata dal fatto che, tra ponti e scuole chiuse, si temeva una limitata partecipazione», ha precisato.
Il sindaco ha inoltre respinto le accuse di strumentalizzazione politica: «Nessuna volontà di sminuire il significato del 25 aprile: la commemorazione è stata calendarizzata con l’invio degli inviti alle autorità civili e religiose e associazioni d’arma, il paese è stato allestito con le tradizionali bandiere tricolori (nel rispetto dei giorni di lutto nazionale) e il porticato del Comune è stato illuminato con il tricolore da lunedì 21 a domenica 27 aprile. Solamente giovedì (...)