Lo studio: con l'ora legale tutto l'anno si risparmierebbero 500 milioni
La ricerca della Società italiana di medicina ambientale (Simi) parla di minori costi per un miliardo nel biennio

Che il tempo sia denaro, lo si impara fin da piccoli, ma che un’ora possa valere un miliardo di euro può suonare difficile da credere. Eppure, la Società italiana di medicina ambientale (Sima) parla chiaro: se decidessimo di mantenere l’ora legale per tutto l’anno, il risparmio sarebbe di un miliardo nel biennio.
Il passaggio all'ora solare è previsto a ottobre. Ma se, per pura ipotesi, cambiassimo abitudine, i vantaggi non mancherebbero. L’ora legale, infatti, in questo periodo permette di avere più luce dal sole fino al tardo pomeriggio (e un po’ meno al mattino). In gergo, “allunga” le giornate.
In realtà, gli effetti positivi, in termini di energia, sarebbero parecchi. Secondo le stime preliminari di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, l’ora quotidiana di sole in più consente di posticipare l'uso della corrente elettrica, facendo risparmiare all'Italia 505 milioni di kilowattora. Per intenderci, quanto il consumo medio annuo di circa 190 mila famiglie.
E se poi volessimo misurare i vantaggi in termini ambientali, avremmo minori emissioni di Co2 in atmosfera, per 250 mila tonnellate.
Sono numeri importanti, che lo diventano ancora di più in vista dell’inverno che sta per arrivare, delle bollette che hanno già iniziato a schizzare verso l'alto per le imprese e che faranno altrettanto anche per le famiglie.
Da qui, l’idea di Sima di contrastare il caro-energia e aiutare famiglie e imprese a risparmiare sulle bollette di luce e gas, passando all’ora legale tutto l’anno.
Del tema, si discute da tempo in sede europea. La questione è stata sollevata per la prima volta dall'allora presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. A Bruxelles, i deputati hanno già votato per lasciare ad ogni Paese dell'Unione la facoltà di decidere come meglio crede. Dunque, la possibilità di istituire l'ora legale perenne c'é. Ora la palla passa al governo italiano. Ma vista l'entità delle bollette già arrivate a imprese e famiglie, c'è da scommettere che ben pochi bergamaschi sarebbero contrari.