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Logistica, Bergamo seconda provincia lombarda per consumo di suolo: i Comuni più colpiti

Legambiente cita Calcio, Casirate, Covo, Cividate e Cortenuova. La Bergamasca dietro solo a Brescia. Il caso del futuro polo intermodale

Logistica, Bergamo seconda provincia lombarda per consumo di suolo: i Comuni più colpiti
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Calcio, Casirate, Covo, Cividate e Cortenuova: sono questi i Comuni bergamaschi citati da Legambiente Lombardia tra quelli della regione che, nell'ultimo decennio, hanno accusato la maggiore perdita di suolo. A far loro compagnia ci sono San Giorgio Bigarello (Mantova); Calcinato, Lonato e Chiari (Brescia); Landriano, Siziano, Belgioioso e Vidigulfo (Pavia); Casalpusterlengo (Lodi). Ma è proprio in Bergamasca che si accende un ulteriore campanello di allarme: l'arrivo del  terminal intermodale a Cortenuova.

Il polo porta con sé nuove logistiche

A fronte della realizzazione del polo, in mano al gigante della logistica mondiale Msc, Legambiente sottolinea: «La notizia non sarebbe in sé negativa, anzi: una infrastruttura del genere sarebbe infatti in grado di svolgere un servizio essenziale per il supporto al trasporto merci via ferro, togliendo un bel po' di Tir di lunga percorrenza dalla nostra rete autostradale». Ma c'è un "ma" e sta nella possibilità che il polo diventi attrattore di nuove logistiche nei comuni vicini.

Nessuna pianificazione

«A preoccupare è però il deserto progettuale in cui questa infrastruttura approccia il territorio lombardo - continua l'associazione -. La logistica è il settore economico responsabile della gran parte del consumo di suolo nel Nord Italia ma, nonostante ciò la Regione Lombardia, che ne è il principale attrattore, non ha ancora pensato a dotarsi di alcuna pianificazione per lo sviluppo del comparto, che quindi procede a briglia sciolta».

Secondo Legambiente, quindi, serve avere uno sguardo pulito, che dall'alto inquadri i possibili problemi e immagini le conseguenze della realizzazione di questo polo per evitare il proliferare delle logistiche e, di conseguenza, del consumo di suolo.

Regione: «La grande assente»

«In Lombardia la logistica persegue una logica aggressiva, andando a bussare ai comuni, a uno a uno, fino a che trova un sindaco che accetta le lusinghe dei promotori immobiliari - è il commento di Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia -. Il conto immediato lo paga la ridotta disponibilità di suolo agricolo, ma anche i comuni limitrofi, che subiscono gli effetti del nuovo grande insediamento sul territorio confinante. Regione Lombardia è la grande assente nel processo di sviluppo di un settore industriale».

Il legame tra logistiche e consumo di suolo

Che la diffusione di logistiche sia un grande motore del consumo di suolo non solo è intuibile, ma è anche provato dai dati. Sempre Legambiente: «Lo conferma la coincidenza statistica tra le province lombarde che accusano le maggiori perdite di suolo agricolo e quelle in cui il fenomeno logistico cresce in modo più tumultuoso. Il consumo di suolo si abbatte principalmente sulla provincia di Brescia e, a seguire, su quelle di Bergamo e Milano. Queste tre province pesano da sole per oltre la metà di tutto il suolo consumato in Lombardia tra il 2015 e il 2022».

A preoccupare è soprattutto il dato che riguarda la tendenza: «Nello stesso periodo il consumo di suolo in Lombardia è più che raddoppiato, passando dai 401 ettari misurati come incremento di superfici cementificate nel 2016 rispetto al 2015, ai 908 misurati nel 2022 in rapporto al 2021».

«Fallimento completo della legge lombarda»

È netta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia: «Questo dato certifica il fallimento completo della legge lombarda che avrebbe dovuto contenere la crescita del consumo di suolo, la legge regionale 31 approvata alla fine del 2014, e da noi già allora contestat. Il consumo di suolo non si arresta con artifici burocratici, ma rendendo la cementificazione dei suoli agricoli economicamente svantaggiosa e attivando un programma per il risanamento delle aree industriali dismesse, da rendere disponibili per un nuovo sviluppo economico. Oggi, nonostante la legge del 2014, gli operatori del settore immobiliare logistico continuano invece ad investire su suoli agricoli, i più facili da urbanizzare. Il risultato è un consumo di suolo che accelera invece di diminuire».

Domande aperte

Da qui nasce la serie di domante e interrogativi posti dai circoli di Legambiente: «Quale sarà traffico pesante generato a livello locale? Come e dove si svilupperà l'indotto di questa nuova infrastruttura, in termini di nuovi e ulteriori capannoni e opere stradali? Come mai non si riesce a programmare la rifunzionalizzazione di aree dismesse di cui è costellato il nostro territorio o a distribuire in modo equo ed efficiente tra i comuni i benefici e gli oneri che derivano da nuovi insediamenti industriali?».

Commenti
Demetra

Questo è il vero problema, gli eco ansiosi non sono preoccupati? La Lombardia sarà anche la regione più ricca, ma anche la più brutta. Lo sviluppo di Milano nell'aria expo è orrendo.

Stefano

E per completare l'opera facciamo una bella autostrada Treviglio - Bergamo e un ulteriore ampliamento dell'aeroporto Che disastro !!!!

Roberto Rota

Una Regione che pratica il greenwashing come i più beceri speculatori privati, di cui spesso è complice, con leggi fatte su misura per non essere funzionali allo scopo, ma almeno nel titolo sono green, a livello di amministrazioni locali il livello e mediamente molto basso e questo è il risultato

Mariangela Dadda

Chi è cagione del proprio male, pianga se stesso...

Daniele

Vergogna!!!! Ve ne pentirete tutti in futuro...

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