di Paolo Aresi
La splendida pala della Madonna in trono con il Bambino di Lorenzo Lotto brilla nel nuovissimo Museo diocesano di arte sacra, su in Città Alta, ma la chiesa di San Bernardino, dalla quale proviene, in via Pignolo, resta chiusa e da due anni è in attesa di restauri.
Dice il parroco, don Pietro Biaggi: «Il progetto di recupero sta andando avanti, ma il problema sono i finanziamenti. Adesso dovrebbe arrivare il bando della Cariplo, e parteciperemo senz’altro. Ma abbiamo bisogno di aiuto, di tanto aiuto. San Bernardino non è solamente una chiesa della parrocchia di Sant’Alessandro della Croce, è anche un gioiello di tutta la città, sia per la presenza del più bel dipinto di Lorenzo Lotto, sia perché si tratta di un’architettura di fine Quattrocento che ospita altre opere d’arte di grande interesse. Per questo era anche meta di molti turisti».
Il parroco chiede aiuto alla città, ai privati, alle aziende che potrebbero sponsorizzare il restauro. Che non costa poco: si parla di 500 mila euro soltanto per il rifacimento del tetto, considerando che le travi di sostegno sono ormai troppo malandate. Dice don Pietro: «Fintanto che la chiesa non viene restaurata, il quadro del Lotto non può tornare. Ed è una cosa bella che il dipinto sia comunque visibile a cittadini e visitatori, prima alla Carrara e ora al Museo diocesano. Però dovrà poi tornare nella sua sede naturale».

La pala più bella
Il dipinto venne commissionato a Lorenzo Lotto, che abitava in via Pignolo, dalla Confraternita dei Disciplini che manteneva la chiesa dedicata a San Bernardino (con una cappella importante per Sant’Antonio, per cui la gente del borgo spesso la chiama “chiesetta di Sant’Antonio”). Il quadro venne collocato nella chiesa nel 1521, quattro anni fa si erano festeggiati i cinquecento anni della pala considerata il capolavoro (insieme al dipinto che si ammira a Monte San Giusto, nelle Marche) dell’arte sacra di Lorenzo Lotto.

Nello stesso periodo, Lotto lavorava in Pignolo a un’altra Madonna in Trono, quella ospitata nella chiesa di Santo Spirito, altra opera di grande valore, ma non affascinante come quella di San Bernardino. La chiesa venne costruita nella seconda metà del Quattrocento (se ne ha notizia in un documento del 1468) in modi tardo gotici e poi fu ristrutturata nel 1876 e poi ancora restaurata nel 1926. Ed è proprio nel 1926 che venne realizzato l’impianto elettrico della chiesa che ancora è funzionante, con tanto di manopole di ceramica, rientra nell’elenco delle cose su cui intervenire.
Il parroco era riuscito (…)