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L'orto botanico di Bergamo compie cinquant'anni e festeggia col nuovo Giardino d'Inverno

Uno spazio nel verde di circa 50 mq utilizzabile durante tutto l'anno come aula didattica, eventi, laboratori e rifugio per alcune piante

L'orto botanico di Bergamo compie cinquant'anni e festeggia col nuovo Giardino d'Inverno
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L'orto botanico compie cinquant'anni e festeggia questo importante traguardo con una novità: il Giardino d'Inverno, uno spazio nel verde di circa quaranta metri quadri utilizzabile durante tutto l'arco dell'anno come aula didattica, eventi, laboratori e – nella stagione più fredda – anche come rifugio per alcune tipologie di piante.

Presentato oggi, 14 settembre, il Giardino consiste in una struttura in acciaio curata nei dettagli e nella tonalità cromatica, con vetrata apribile su più lati, completamente autonoma dal punto di vista impiantistico grazie a fasci di luce LED regolabili nel controsoffitto, prese e punti luce. A pochi passi dall'ingresso è stato inoltre realizzato un nuovo servizio igienico a disposizione dei visitatori e accessibile anche a persone con disabilità, nonché attrezzato con fasciatoio e riscaldamento.

Il Giardino d'Inverno non è, però, l'unica novità in vista per l'orto botanico di Città Alta. Per la fine del 2022 è infatti previsto il completamento della Polveriera - che diventerà il “Torresino delle polveri” - posta nella piazzetta d'ingresso e che diventerà la nuova soglia verde. L'edificio è stato oggetto di un restauro completo sia esterno che interno.

«L'intervento (comprensivo di Giardino d'Inverno, Polveriera, bagno e opere di messa in sicurezza) è costato circa 500 mila euro ed è il risultato del lavoro di un team tutto al femminile del Comune - sottolinea Silvano Armellini, dirigente della direzione Ambiente, Verde Pubblico e Mobilità -. Devo infatti ringraziare le architette Paola Innocenti, Maria Paola Maiellaro e Federica Bonetti che in questi anni hanno predisposto il progetto e curato la direzione lavori con impegno, professionalità e pazienza. Oltre a lavorare sulla qualificazione degli spazi, stiamo anche promuovendo un ruolo attivo di questo servizio comunale nell'attuazione delle politiche ambientali e di gestione del verde. E questo è un valore aggiunto per la nostra città».

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Gigante di Mantova foto archivio Orto Botanico di Bergamo
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Coren del Tempestì foto archivio Orto Botanico di Bergamo
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1972 a foto archivio Orto Botanico di Bergamo
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1972, foto archivio Orto Botanico di Bergamo

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1972, foto archivio Orto Botanico di Bergamo

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1972, foto archivio Orto Botanico di Bergamo

Inaugurato nel 1972, fino al 2000 il pubblico dell'orto botanico ha potuto visitare una superficie di 1.350 mq. La progressione ha poi permesso di aggiungere in primo luogo i 400 mq dedicati alle piante del Mediterraneo, poi altri 600 mq per le piante e l'Uomo, la piccola serra delle succulente e l'area visitatori per le mostre. Oggi tutta la superficie a disposizione di circa tremila mq è allestita con ottocento tra specie e varietà, mentre i visitatori complessivi hanno superato il mezzo milione in poco più di trent'anni.

E con il flusso turistico che – si prevede – travolgerà Bergamo nel 2023 grazie alla Capitale della Cultura, l'orto botanico ha programmato diverse iniziative e progetti che lo mantengono attivo su più fronti. Tra i più importanti ricordiamo i tre progetti europei BeePathNet reloaded, a cui Bergamo partecipa con l'obiettivo di diventare città amica delle api, INCREASE (dedicato alla valorizzazione di alcuni prodotti) e Food Trails che coinvolge vari settori del Comune. Infine, ci sarà il progetto "La Rava e la Fava", finanziato da Regione Lombardia nell'ambito della conservazione di sementi dimenticate, oltre a circa duecento interventi nelle scuole già definiti durante l'anno scolastico.

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