Entro 60 giorni

Maxi comprensorio Colere-Lizzola, raccolta firme dei cittadini: «Il Comune si esprima»

130 residenti chiedono che l'amministrazione dica sì alla richiesta di Rs Impianti di realizzare l'impianto su un terreno già in concessione

Maxi comprensorio Colere-Lizzola, raccolta firme dei cittadini: «Il Comune si esprima»
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Il maxi-comprensorio Colere-Lizzola sembrerebbe trovarsi in una situazione di stallo, tra consigli comunali rinviati e incontri conclusi in un nulla di fatto. È proprio per trovare una via d'uscita che 130 cittadini di Colere hanno avviato e presentato una raccolta firme, in cui si chiede all'amministrazione comunale di esprimersi riguardo l'estensione della concessione alla Rs Impianti, uno dei nodi cruciali nella realizzazione dell'intervento.

Il Comune deve esprimersi entro 60 giorni

Rs Impianti, lo scorso novembre, ha presentato al Comune di Colere una richiesta. Come riporta L'Eco di Bergamo l'amministrazione, nel caso in cui si esprima positivamente, permetterà al nuovo comprensorio di sorgere su un terreno già in concessione alla società. Secondo lo Statuto comunale, a fronte di questa nuova richiesta avanzata dei cittadini, ora il sindaco è chiamato a convocare il consiglio entro 60 giorni affinché possa esprimere un parere a riguardo.

Il «via libera» dell'amministrazione è proprio il focus della raccolta firme presentata da 130 elettori. «Voglia l'amministrazione comunale procedere senza ulteriore indugio ad approvare la proposta di estensione della concessione del 2 febbraio 2023», si legge.

I firmatari chiedono di procedere con tutti gli atti amministrativi di rito: il consiglio comunale e poi la convocazione della Conferenza dei servizi. «Riteniamo che l'estensione del comprensorio con l'impianto di Fontanamora rappresenti un'importante opportunità di sviluppo per il nostro paese e la nostra valle e che l'amministrazione di Colere debba essere capofila di questo progetto, che è fondamentale venga portato avanti senza ritardi».

Un consiglio comunale saltato e un incontro senza accordo

La questione era già stata messa all'ordine del giorno di un consiglio comunale che si sarebbe dovuto tenere il 27 giugno, ma che è stato rimandato in attesa di un incontro tra le parti: la società proponente, i sindaci dei tre Comuni (Colere, Valbondione e Vilminore di Scalve) e i presidenti delle due Comunità Montane. Incontro che si è tenuto lo scorso 1° luglio, senza tuttavia un accordo. La «volontà politica» ci sarebbe ma, a fermare il tutto, ci sarebbe la necessità di «limare alcune questioni tecniche». Il progetto, nel frattempo, è in ritardo: i lavori sarebbero infatti dovuti partire entro aprile 2025.