Messe e processioni ad accesso libero: dal 6 agosto non servirà il Green Pass
A illustrare le norme è stata la Ceii attraverso una lettera inviata alle parrocchie

Da venerdì 6 agosto per sedersi al ristorante, per guardare un film o uno spettacolo nei cinema e nei teatri oppure per visitare un museo servirà il Green Pass. La certificazione non servirà però per andare a messa o partecipare a una processione.
Durante la prima ondata pandemica, come spiega il portale NewsPrima, anche le messe erano state soggette alle limitazioni ma ora non sarà più così. L’accesso alle chiese sarà quindi libero, pur nel rispetto del distanziamento e dell’utilizzo delle mascherine per coprire naso e bocca.
«Nessuno deve prevedere l’esibizione del Green Pass per l’accesso alle chiese e alle celebrazioni liturgiche – ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri -, sono permesse anche le processioni nel rispetto delle norme vigenti».
A fare chiarezza ci ha pensato anche la Conferenza episcopale italiana, che ha inviato alle parrocchie una lettera in cui vengono illustrate le disposizioni in vigore sul territorio nazionale:
«Il Decreto Legge del 23 luglio 2021, come ormai noto, introduce l’obbligo di munirsi di certificazione verde (“Green Pass”) per usufruire di alcuni servizi o prendere parte ad alcune attività determinate dalla Legge.
- La certificazione non è richiesta per partecipare alle celebrazioni. Si continuerà a osservare quanto previsto dal Protocollo Cei-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.
- Come per le celebrazioni, non è richiesta la certificazione per le processioni. Sono ancora valide le raccomandazioni e le misure comunicate l’11 giugno 2020: obbligo d’indossare la mascherina e di mantenere una distanza interpersonale di 2 metri per coloro che cantano e 1,5 metri per tutti gli altri fedeli. Ciò, in modo particolare, per evitare assembramenti. Queste misure, tenendo conto della varietà di tradizioni e delle diverse prassi nelle Diocesi, sono ancora attuali e possono continuare a essere garantite. Criteri di riferimento restano il buon senso e l’andamento della situazione epidemiologica nel luogo e nel momento in cui si svolge la processione».