Mezzi di Atb strapieni al mattino: «Si garantisca il servizio a chi paga l'abbonamento»
Nell'orario dalle 6.45 alle 9, sulle linee 7 e 9 di Bergamo città i pullman sono stipati e a volte non si fermano nemmeno alla pensilina
Il trasporto pubblico sta diventando, almeno sulla carta e a parole, strategico per diminuire il traffico a Bergamo e promuovere la sostenibilità. Sembra però ci siano ancora diversi problemi da risolvere, primo tra tutti quella della carenza di mezzi per coprire le fasce orarie più impegnative, quando gli studenti e i lavoratori prendono le stesse corse per andare a scuola o in sede.
Lo sa bene una nostra lettrice, che ci ha scritto proprio per segnalare una situazione di questo tipo, quando i pochi pullman a disposizione o la loro capienza insufficiente portano gli utenti a viaggiare schiacciati l'uno contro l'altro. Oppure a rinunciare, rimanendo a terra per aspettare quello successivo, e arrivando però tardi al lavoro.
Autobus strapieni
«È possibile che Atb non abbia ancora potenziato le linee o investito in bus più capienti, quelli doppi, soprattutto la mattina negli orari in cui studenti e lavoratori stipano le vetture all’inverosimile? Come è possibile che ad oggi si debba arrivare tardi al lavoro perché gli autobus troppo pieni non si fermano e saltano le corse? Come pensiamo di diventare una città che si affida ai mezzi pubblici, se questo è il risultato ogni mattina?».
La signora, nello specifico, fa riferimento alle linee 7 e 9 che transitano da via Ruggeri da Stabello verso Porta Nuova, «ma sono certa che sia una situazione comune a molte linee, purtroppo». Nell'orario indicato dalla lettrice, dalle 6.45 alle 9, in quella via da lunedì a venerdì sono una decina i bus della linea 7 che passano (il primo alle 6.48, l'ultimo 8.59), il sabato sono nove (il primo alle 6.59, l'ultimo alle 8.56) ed i tempi d'attesa tra uno e l'altro, alla fermata indicata, vanno da un minimo di otto minuti a un massimo di 19-20 minuti.
Quelli della linea 9 dal lunedì al venerdì sono otto (il primo alle 7.23, l'ultimo alle 8.46), il sabato sono sei (il primo alle 7.35 e l'ultimo alle 8.52) e pure qui le tempistiche sono abbastanza simili. Il problema, appunto, più che l'orario come fa notare la segnalazione è legato all'imprevedibilità di trovare un autobus più o meno stipato.
Garanzie negli orari mattutini
Questo perché, come tutti i passeggeri che viaggiano sui mezzi hanno imparato, il problema non è il dover viaggiare schiacciati l'uno contro l'altro, ma il dover rimanere giù quando proprio non c'è più spazio e, magari, il mezzo dopo arriva tardi, perché alla fermata precedente le porte non si chiudevano, oppure nemmeno si ferma.
«Sganciarsi dall’idea di cittadina provinciale, facendo viaggiare i bus anche dopo le 21 di sera nei feriali e dopo le 23 di sera nei festivi, ad oggi sembra fantascienza - ha concluso la lettrice -. Ma, per lo meno, negli orari mattutini dalle 6.45 alle 9, ci si dovrebbe prodigare seriamente affinché chi paga l'abbonamento abbia un servizio dignitoso e arrivi in orario sul posto di lavoro».
Mio figlio è due anni che prende autobus o teb per recarsi a scuola (liceo scientifico Lorenzo mascheroni),non ha mai visto un controllore. Questi studi siamo sicuri che sono stati fatti sugli utenti reali?
Provate a prendere la linea 8 a quell'ora... mia figlia disabile potrebbe tranquillamente prendere tale linea per recarsi in centro ma la cosa e' impossibile....un po meglio al ritorno ... servirebbe qualche mezzo in più nella fascia di orario in questione....
Idem la linea 8...il problema c è da 20 anni pertanto va accettato? Ho speso quasi 1000 euro per l abbonamento annuale di due figli...per farmi poi chiamare e dire mamma ci porti a scuola? Il pullman non si è fermato....vedere chiudere le porte perché alla seconda fermata è già pieno ...lo trovo assurdo!!!
ma mi chiedo ..sugli autobus di linea non c'è un numero massimo di passeggeri ? o nessuno controlla ?
Il trasporto pubblico urbano è oggettivamente peggiore oggi che 50 anni fa: costo molto più elevato, frequenza dei bus rarefatta e brutte frequentazioni specie negli orari non di punta. Alla mattina già negli anni '70 si viaggiava pigiati come sardine, tanto che spesso preferivo andare e tornare da scuola a piedi, anche se ci mettevo di più. Non è (solo) con la disincentivazione dell'uso dell'auto privata che si promuove l'uso del mezzo pubblico. Una schifezza non diventa una cosa bella se si rendono schifezze anche le altre.