La particolare classifica

Mezzo chilometro per arrivare al gate: l'aeroporto di Orio è il terzo più... scomodo d'Italia

Il primo è Roma Fiumicino, il secondo Milano Malpensa. Nello scalo orobico bisogna camminare per ben 473 metri. La ricerca di Parkos

Mezzo chilometro per arrivare al gate: l'aeroporto di Orio è il terzo più... scomodo d'Italia
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Meglio non arrivare in ritardo in aeroporto: per raggiungere il gate, potresti dover percorrere fino a 2,5 chilometri. È quanto emerge da una ricerca di Parkos, che ha stilato una classifica degli aeroporti più "scomodi" tenendo conto della distanza dall'ingresso fino al gate più lontano. Tra quelli italiani c'è anche Orio al Serio, che si piazza in terza posizione, dopo Roma e Milano.

 

Orio terzo scalo più "scomodo"

L'aeroporto più scomodo in Europa è l'Adolfo Suárez di Madrid-Barajas, in Spagna, dove si trova la distanza massima da percorrere più lunga: 2.503 metri. Al secondo posto c'è quello di Atene, in Grecia, con 2.490 metri, seguito da Parigi Charles de Gaulle con 2.346 metri.

Per trovare il primo italiano bisogna scendere al diciottesimo posto europeo, dove c'è Roma Fiumicino con una distanza di 1.081 metri. Guardando nel dettaglio la classifica nazionale, l'aeroporto bergamasco è terzo: dalle partenze al gate più lontano bisogna camminare 473 metri.

Il secondo posto è occupato dallo scalo di Milano Malpensa con 761 metri, mentre dopo Orio al Serio ci sono Roma Ciampino, con 450 metri, e Venezia Marco Polo, con 360 metri. L'aeroporto di Catania presenta la distanza più breve: solo 192 metri fino al gate più lontano.

Commenti
Bianca Bruno

Penso che innescare la problematica del personale aeroportuale ,ancora irrisolta, nel doloroso cuneo dei diritti dei consumatori crei confusione.Il problema del consumatore va risolto in tempi brevi.Associazioni e autorità competenti avrebbero già dovuto farsene carico poiché coinvolge anche la sicurezza di persone vulnerabili.Cosa che non avviene per il personale assunto dalle compagnie di servizi che,pur confrontandosi a problemi seri ,sono remunerati per un compito che accettano di assolvere contrattualmente ,di pari passo con la compagna appaltatrice : fornire assistenza ai passeggeri a prescindere dalla struttura aeroportuale.

Basilio

Ricordo specialmente alla signora che non viaggiano solo giovani aitanti. Esistono le donne in attesa, i meno giovani, gli anziani. E chi ha qualche lieve problema di salute; non credo che il viaggio sia una prerogativa dei giovani atleti e persone aitanti, o di chi viene accompagnato in carrozzina.

Maria Teresa Solivani

Passi per chi ha effettive difficoltà motorie... ma tutti gli altri viaggiatori sono smidollati? Non sono in grado di percorrere 500 metri con due valigie o uno zaino? E poi magari molti di loro hanno l'abbonamento in palestra. Sono lamentele ridicole! Dovremmo tutti continuare a lamentarci dei troppi voli che causano rumori e inquinamento... ma il business vince sempre su tutto!

Valeria

Concordo con la signora Angela. I disagi, usando un eufemismo, sono svariati e pesanti per i dipendenti dell'aeroporto, ancor più che per i cittadini. Bisogna fare sapere come è la realtà.

Angela

Da dipendente, da più di 15 anni, noi dipendenti subiamo aggressioni ogni giorno, l'organizzazione è pessima, e la notte dobbiamo fare lo slalom tra clouchard, tossici ect ect... Mi fermo qua, ma ci sarebbe molto altro... Ovviamente sindacati inesistenti da anni.

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