Resa dei conti

Mozione di sfiducia al sindaco Esti, Solto Collina adesso rischia il commissariamento

A firmare il documento, l'opposizione e gli ex membri della maggioranza Romeli e Consoli, che lamentano mancato dialogo e litigiosità

Mozione di sfiducia al sindaco Esti, Solto Collina adesso rischia il commissariamento
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Il commissariamento del Comune di Solto Collina diventa di giorno in giorno un'ipotesi sempre più probabile. Alla base di questo rischio ci sono rapporti sempre più tesi nella maggioranza, che hanno avuto come ultimo atto la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Maurizio Esti. La votazione è prevista entro fine maggio.

Firmata non solo dai consiglieri di minoranza Filippo Cassarino e Marina Gabanelli della lista "Uniti per la Collina" insieme a Fabrizio Minelli di "Lista civica del buon governo di Solto Collina", ma anche dall'ex consigliere di maggioranza Davide Romeli, passato all'opposizione con un gruppo autonomo, e dall'ex vicesindaco Costantino Consoli, dimessosi da questo ruolo settimana scorsa.

I contrasti in maggioranza

Nel documento, rispetto alle motivazioni che hanno portato alla mossa contro il primo cittadino si dice che «nella corrente legislatura si sono incontrate pesanti difficoltà nell'esercizio delle prerogative in capo al Consiglio comunale, quale organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, nella partecipazione alla definizione dei programmi dell'ente che [...] di fatto vincolano il sindaco, gli assessori ed i responsabili dei servizi al rispetto della normativa».

Dinamiche che avrebbero costituto non pochi problemi, tant'è vero che «tali difficoltà e contrasti hanno portato alle dimissioni di due consiglieri comunali», ovvero Pietro Guizzetti, a dicembre 2024, e poi Daniele Pedrazzoli, delegato allo Sport, a febbraio di quest'anno. Difficoltà che «sono alla base della incompatibilità di un terzo consigliere comunale, dichiarato incompatibile dallo stesso Consiglio comunale». Alludendo qui a Flavio Arosio, che aveva pure dovuto lasciare a fine 2024, in quanto aveva fatto ricorso, nei mesi precedenti, al Tar contro un atto del Comune.

Maurizio Esti

Il presunto mancato dialogo

Gli accadimenti non avevano certo contribuito a raffreddare gli animi nella lista di Esti, "Rinnovamento per Solto", dove negli ultimi mesi la necessità che il sindaco condividesse più informazioni rispetto ad alcune questioni amministrative era stata fatta presente da diversi consiglieri e dallo stesso vicesindaco Consoli. In particolare, rispetto alla possibile realizzazione di un parcheggio a Esmate in un terreno donato da un cittadino dopo un accordo con Esti, di cui lui però aveva reso partecipe il Consiglio comunale solo in seguito, suscitando critiche.

Le fratture avevano portato il 12 marzo scorso al distacco dalla maggioranza di Romeli, con deleghe a Istruzione e Cultura rimaste così scoperte. Il capitolo successivo è stato il ritiro, verso fine marzo, delle deleghe a Bilancio, manutenzioni e al coordinamento di Iseo Lake al vicesindaco Consoli, all'improvviso, da parte del primo cittadino.

«Revoca - si legge nella mozione siglata anche dall'ex braccio destro di Esti - avvenuta senza fornire la benché minima motivazione». A tutto ciò, tra le cause che hanno portato alla decisione dei consiglieri firmatari ci sarebbero inoltre «la mancata volontà del sindaco di esercitare le proprie funzioni, l'evidente perdita mostrata in più occasioni di credibilità, affidabilità e condivisione, mancanza di dialogo amministrativo all'interno della maggioranza, incapacità di mediazione con l'opposizione ed eccessiva litigiosità».

La versione del sindaco

Ben altra interpretazione degli eventi l'ha data il sindaco Esti, sia in alcune dichiarazioni sulla pagina Facebook del Comune che in quella sua personale, utilizzata molto spesso per comunicare con i cittadini. «Mi spiace per la comunità a cui ho dedicato tanto e per le conseguenze che ne deriveranno, purtroppo capita quando si ha a che fare con persone incoerenti», ha scritto il primo cittadino.

Oltre a ciò, ha rivendicato insieme alla sua lista (quel che ne resta) gli interventi per la scuola, il turismo, i servizi sociali, il trasporto pubblico e la cultura. Ma anche «alcune cose fatte per la comunità a mie spese, pulcini e fiori per dieci anni a tutti, quattromila mascherine nel periodo Covid quand’erano introvabili, uova di Pasqua a tutti i bambini chiusi in casa e prelievi gratuiti a tutti i cittadini in quel periodo, donazione di statue alla parrocchia di Solto, fuochi d’artificio per Sant'Antonio, aiuto professionale e non solo ai cittadini in difficoltà, pullman per la gita dei nostri ragazzi, aiuto all’oratorio e la macchina utilizzata dai dipendenti comunali».

Una situazione difficile

Esti non ha mancato di annunciare che, se si andrà di nuovo alle urne nel 2026, si ricandiderà un'altra volta per un eventuale terzo mandato. Dimostrando, quindi, di non volersi per nulla tirare indietro.

Attualmente, a sostenerlo in Municipio ci sono Sabrina Amaglio, ora promossa da assessore a vicesindaco, Maurizio Badon, passato da consigliere ad assessore e il consigliere Michele Canobbio, subentrato a Guizzetti. Sull'altro fronte, i cinque firmatari del documento che, se otterrà l'approvazione della maggioranza dei voti in Consiglio comunale, porterà a concludere l'esperienza, nell'ultimo frangente travagliata, di questa Amministrazione.

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