La polemica

No ai fuochi d'artificio per la Capitale della Cultura! La critica di una lettrice e la petizione della Lav

Il Comune di Bergamo accusato di non pensare ai problemi causati ad animali, neonati, anziani e persone affette da autismo

No ai fuochi d'artificio per la Capitale della Cultura! La critica di una lettrice e la petizione della Lav
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Si concluderà con uno spettacolo pirotecnico il giorno della grande inaugurazione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, in programma sabato 21 gennaio. Tuttavia, la scelta della modalità di festeggiamento non è stata gradita da tutti. Come succede in occasione di altri grandi eventi, dall'ultimo dell'anno alle feste patronali, anche in questo caso non manca chi faccia notare le problematiche legate ai fuochi d'artificio.

Una nostra lettrice ci ha scritto: «È risaputo che i fuochi d’artificio inquinino, provochino dolore e malessere negli animali sia domestici che selvatici portandoli fino a morire d’infarto e nelle perse affette da autismo. Come possiamo essere capitale della cultura se il nostro comune dimostra di non avere nessun tipo di cultura dell’inclusione, del rispetto degli animali, delle persone autistiche e dell’ambiente?».

«Il Comune di Bergamo non solo non li vieta, li organizza»

Se spesso le amministrazioni vengono criticate perché non pongono il divieto, lasciando ai singoli la possibilità di sparare fuochi di varia natura, in questo caso, secondo la lettrice, la situazione è ancora più grave, perché è la stessa Amministrazione a promuovere lo spettacolo pirotecnico all'interno del programma del grande evento.

«Il Comune di Bergamo non solo non li vieta, li organizza, però dà consigli su come proteggere gli animali domestici dai botti. Non fa cenno dei problemi che provocano a neonati, anziani e persone affette da autismo. Bergamo è una città bellissima e merita d’essere capitale della Cultura solo se si fa veramente cultura. Se i fuochi ci devono essere per accontentare qualcuno, almeno che siano silenziosi, nel rispetto di chi li patisce. Iniziamo noi a far cultura visto che chi dovrebbe non lo fa».

La raccolta firme

Quella chiesta dalla nostra lettrice è cultura del rispetto e il suo discorso si allarga dagli animali alle persone che potrebbero essere disturbate, fino a conseguenze molto gravi. Sul fronte della tutela degli amici a quattro zampe, anche Lav Bergamo si è attivata, promuovendo insieme a Oipa, Plastic Free e all'Associazione Amici del Brembo, una petizione per chiedere al Comune di togliere i fuochi dal programma.

«Come cittadine e cittadini, esprimiamo il nostro profondo dissenso per questa infelice scelta attuata dal Sindaco e dall'Amministrazione, e per l'improvvido uso di denaro pubblico, reso ancor più inaccettabile dai danni irreparabili che verranno causati. Si parla, in sintesi, di aumento consistente dell'inquinamento da polveri sottili e metalli pesanti, con danni all'apparato respiratorio e cardiovascolare, paura e disagio per bambini con disturbi dello spettro autistico e persone fragili, attacchi di panico e morte per infarto di animali, sia domestici che selvatici, i quali nella fuga si perdono, si feriscono e spesso muoiono. È con questa indifferenza per persone, animali e ambiente che l'Amministrazione darà il via all'Anno della Cultura (mai parola ci è sembrata così mal interpretata)».

Le associazioni si rivolgono direttamente a Gori: «Spettabile Signor Sindaco, non è questa la cultura che vogliamo. Né ora, né in future celebrazioni, eventi e feste, "tradizionali" o meno. Ciò che vogliamo è una cultura di sensibilità, rispetto e cura verso persone, animali e ambiente, quella cultura per la quale molte e molti di noi volontariamente si impegnano ogni giorno anche solo con piccoli atti e abitudini, una cultura che vediamo troppo spesso dichiarata solo a parole dai nostri Amministratori».

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