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«Non è stata solo una camminata», l'evento simbolo contro il comprensorio Colere-Lizzola

Due i gruppi che hanno affrontato due vallate diverse per poi incontrarsi, ammirando quei luoghi che l'opera rischia di distruggere

«Non è stata solo una camminata», l'evento simbolo contro il comprensorio Colere-Lizzola
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Hanno partecipato molte più persone di quante gli organizzatori si aspettassero alla passeggiata Dove si incontrano le valli, organizzata domenica 29 giugno nell'ambito del festival Legambiente Dirama dal gruppo della Val Seriana terreAlt(r)e, insieme a L'Oco! Orco che Orto! della Valcamonica, Ape - Associazione Proletari Escursionisti di Bergamo e Brescia.

L'itinerario attraversa aree che potrebbero essere compromesse dal progetto di comprensorio sciistico Colere-Lizzola, osteggiato da diverse relatà, tanto da essere già stato al centro di diverse discussioni. Molti dei partecipanti erano proprio quei cittadini e cittadine delle alte valli Seriana e di Scalve, che subirebbero per primi le conseguenze della costruzione di un'opera di questo genere.

Il doppio percorso simbolico

La passeggiata, guidata dagli accompagnatori di media montagna Angelo Moioli e Michele Capelli, si è svolta in due gruppi, in partenza da due vallate distinte. In questo modo, hanno attraversato i tracciati che ricalcano gli ipotetici percorsi degli impianti sciistici previsti, i quali interesserebbero la Val Conchetta (Colere) da un lato e la Val Sedornia (Lizzola) dall'altro. I partecipanti si sono poi incontrati al Passo di Fontanamora, il luogo che segna il confine immaginario tra le due vallate.

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«Forte interesse»

Gli organizzatori sottolineano: «La grande partecipazione ha evidenziato il forte interesse della popolazione per la tutela del territorio e la crescente consapevolezza della necessità di difendere aree protette che, nonostante le tutele di legge, continuano a essere oggetto di mire speculative da parte di soggetti privati a caccia di ingenti contributi pubblici. Si punta ad un finanziamento pubblico mai visto prima, superiore ai cinquanta milioni di euro, per un'opera il cui costo è già stato dichiarato raggiungere gli ottanta milioni. A rendere ancora più controversa la questione è che l'opera vorrebbe essere dichiarata di pubblica utilità - al pari di un ospedale o una scuola - dai sindaci dei comuni coinvolti».

Non una semplice camminata

Sottolinano inoltre: «L'escursione si è dimostrata molto più di una semplice camminata: è stata un gesto collettivo di consapevolezza, resistenza e amore per un territorio fragile e prezioso. Il passo di Fontanamora non è solo un punto geografico, ma un simbolo dell’incontro tra chi vuole difendere la montagna e chi vorrebbe piegarla a logiche di profitto e speculazione. La partecipazione attiva e informata di tante persone mostra che un altro approccio è possibile: uno che metta al centro il rispetto per l’ambiente, la giustizia sociale e il futuro delle nostre valli».