Non piove (almeno fino a giovedì), e la faccenda si sta facendo molto seria
Le riserve complessive di acqua sono giù del 50 per cento e le dighe sono sotto il livello stagionale del 37 per cento
di Wainer Preda
Adesso è davvero allarme. Le riserve idriche della Bergamasca sono al limite. Lo rende noto l’Arpa Lombardia che ha raccolto dati molto preoccupanti sulla situazione dell’acqua nella nostra provincia. Secondo i rilievi, in tutta la Lombardia le riserve sono molto al di sotto della media stagionale. I dati segnalano un 56 per cento in meno, rispetto agli anni precedenti, soprattutto in pianura. Il che, detto in soldoni, significa raccolti minori e di minor qualità per l’agricoltura nei prossimi mesi e di conseguenza aumento dei prezzi dei prodotti.
Non solo. I bacini idroelettrici sono sotto del 37 per cento. Meno acqua vuol dire meno energia. Meno energia vuol dire aumento del prezzo di quella che c’è. Lo scenario, già a tinte fosche per la guerra e le sue conseguenze, dunque si fa ancor più difficile per la nostra economia. Con l’inflazione galoppante che rischia di erodere ampie fette del reddito delle persone.
Certo è che Giove Pluvio, quest’anno proprio non ne vuol sapere. Sulle montagne è nevicato infinitamente meno, dicono i meteorologi. L’apporto di neve è del 70 per cento inferiore rispetto alla media stagionale. Grazie alla nevicata di metà febbraio, a Foppolo, in quota, ci sono 20 centimetri di neve. Lo stesso in Presolana. A Lizzola si arriva a malapena a 18. Agli Spiazzi di Gromo la neve non supera il palmo. Ma si tratta di un singolo episodio. Più in basso i prati sono spelacchiati. Soffrono di una sete mai vista.
Secondo il Servizio idrometeorologico di Arpa Lombardia il quadro fa ancora più cupo se si considerano singolarmente i bacini idrografici del Brembo e del Serio. Per il Brembo, la riserva idrica è diminuita rispetto alla settimana scorsa del 29,5 per cento ed è un terzo rispetto al periodo 2006-2020 (-74,4 per cento). Mentre il volume d’acqua raccolto negli invasi artificiali è praticamente doppio rispetto ai valori minimi dello stesso periodo. Lo stesso vale per il bacino del Serio. La riserva idrica è scesa di un quarto rispetto alla settimana antecedente. E rispetto al periodo 2006-2020 è calata dal 66,5 per cento. Mentre per quanto riguarda gli invasi artificiali è del 25 per cento superiore al minimo raggiunto in quel periodo. Mentre per il bacino dell’Oglio le riserve sono sotto del 61 per cento.
Gli esperti parlano di condizioni di siccità da moderata a severa. Gennaio, mese considerato fra i più secchi, ha fatto registrare precipitazioni per 15 mm, contro i 55 degli anni scorsi. E febbraio (...).