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«Non posso più neanche affacciarmi alla finestra»: i cittadini di via Paglia e via Bonomelli si raccontano

Tante le testimonianze nella serata organizzata ieri sera alla presenza dell'assessore alla Sicurezza Angeloni: «Sappiamo che è una priorità»

«Non posso più neanche affacciarmi alla finestra»: i cittadini di via Paglia e via Bonomelli si raccontano
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di Marta Belotti

«Se prima ci sentivano invasi da spacciatori e malviventi, ora è come se fossimo noi gli invasori». È questa solo una delle tante testimonianze arrivate dalla quarantina di cittadini di via Paglia e via Bonomelli a Bergamo che ieri sera, giovedì 12 settembre, si sono riuniti in presenza anche dell'assessore alla Sicurezza Giacomo Angeloni e di Alberto Battista a capo del Nucleo interventi di Sicurezza urbana (organo della Polizia Locale).

La frase rende bene il sentimento generale degli abitanti della zona, dove la situazione di degrado e di spaccio è arrivata a un punto tale che i cittadini stessi si sentono malvoluti in una zona dove a spadroneggiare sono altri.

Paura e risentimento

Paura, rabbia e risentimento si sono alternati nelle voci e nelle testimonianze di cittadini spaventati ed esercenti esasperati, perché ormai «noi sappiamo chi sono gli spacciatori, ma anche loro sanno benissimo chi siamo noi e sono arrivati a minacciarci. Questo non è un luogo pubblico, come la stazione, dove si passa e magari i malviventi ci sono, ci si guarda, ma non ci si conosce. Qui abbiamo le nostre abitazioni private. Noi siamo costretti a conviverci, con tutte le conseguenze del caso».

Un'altra voce: «Non posso neanche più affacciarmi alla finestra, perché le ultime volte che l'ho fatto sono stata insultata e mi è stato intimato di rientrare al suono di "Cosa hai da guardare?". All'inizio ho pensato di mettere delle paratie, ma non è giusto. Non posso trincerarmi in casa io, perché fuori spadroneggiano gruppi di spacciatori e persone poco raccomandabili che vogliono fare i propri comodi».

Gli esercenti

Un forte senso di ingiustizia è percepito anche da chi in queste tre vie ci lavora, tra locali, venditori e bed&breakfast. «Chi viene da me deve cambiare marciapiede per evitare le persone che bivaccano e che spesso sono in uno stato alterato», «Io rischio di non avere più clienti, e poi come farò con la mia famiglia se resto senza lavoro?».

I problemi principali sono quindi lo spaccio e i bivacchi di persone, spesso alterate dall'alcol con le loro conseguenze, ovvero liti e scontri violenti fra gruppi con lanci di bottiglie. Talvolta spuntano anche coltelli e bastoni. «Mi chiedo come sia possibile essere arrivati a un punto tale - è la riflessione di un residente -. Ho abitato anche in Malpensata e in altre zone problematiche, ma in nessuna la situazione era a questo livello».

«Videocamere entro Natale»

L'amministrazione e la Polizia locale hanno quindi proposto e discusso con i cittadini alcune possibili risposte. In primis, le videocamere di sorveglianza. Angeloni: «Siamo in attesa dell'approvazione da parte del Prefetto, ma delle 25 nuove che sono previste in aggiunta in tutta la città le prime della lista sono destinate a punti strategici proprio di queste vie. Non solo, forse ne verrà approvata una terza sempre in questa zona. Servono da deterrente allo spaccio e abbiamo visto che in genere funzionano bene».

Come tempistiche, l'assessore ha promesso l'arrivo delle videocamere entro Natale.

«Più pattuglie e ordinanze specifiche»

Per parte della Polizia Locale, Battista ha proposto: «Potremmo intervenire con ordinanze anti-vetro e anti-alcol da costruire ad hoc anche con voi. Dal punto di vista operativo, cercheremo di intervenire con più pattuglie differenziate». Uno dei problemi emersi è infatti che, spesso, le ronde  sono costituite da una sola pattuglia, quindi due uomini che, quando si trovano di fronte a bivacchi di una dozzina di persone, non possono fare nulla.

In generale l'amministrazione ha confermato la continua collaborazione con Questura e Prefettura per dare una risposta interforze, e, a tendere, ha aperto alla possibilità di ragionare una riqualificazione generale di tutta via Paglia.

Commenti
Eugenia

Penso che l’errore di fondo sia la concessione, da parte del Comune, ad aprire una così alta concentrazione di locali gestiti da stranieri, è la stessa problematica di via Quarenghi. Io personalmente da bergamasca sono anni che non percorro più via Quarenghi, via Bonomelli e via Paglia.

Benito

Magari la polizia deve fare una retata, caricare sui furgoni i malfattori e portarli in 🤬

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