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Non solo Boccaleone, anche Monterosso a dicembre resterà senza Poste

I due uffici terminano l'attività il 16. La Cgil: «Problema per gli anziani non digitalizzati. Ci auguriamo un intervento delle istituzioni»

Non solo Boccaleone, anche Monterosso a dicembre resterà senza Poste
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Il quartiere di Monterosso di Bergamo si sta spopolando di servizi. Dopo la chiusura del supermarket, del minimarket, dell'edicola, ora tocca anche alle Poste, già a rischio scomparsa nel 2019, poi salvate in corner. Ora, però, è deciso: l'ufficio di via Tremana ("Bergamo14") serrerà i battenti a dicembre.

La notizia, riportata da L'Eco di Bergamo, viene confermata dai dipendenti e si aggiunge a quella dell'imminente chiusura, anche quella a dicembre, il 16 per la precisione, degli uffici postali di Boccaleone ("Bergamo 12").

I più colpiti: gli anziani

Il problema principale è per tutte quelle persone, anziani in primis, che faticano a sopperire la mancanza di un ufficio fisico con i servizi trasportati sull'online e che hanno problemi anche a spostarsi in autonomia.

Sul punto si fanno sentire per questo anche i sindacati. In particolare, la Cgil provinciale fa notare: «Poco produttivi agli occhi dell'azienda, proprio perché l'utenza è costituita soprattutto da anziani non digitalizzati. Ma così si lasciano scoperti due quartieri».

Erano uffici di prossimità

Prendono parola anche i lavoratori, con Alessandro Esposito, lavoratore del centro di smistamento provinciale di Poste Italiane a Bergamo, nonché delegato sindacale della Slc-Cgil e residente proprio del quartiere di Monterosso, che spiega: «Dal 16 dicembre non saranno più operativi gli uffici di Monterosso e di Boccaleone. In ciascuno lavorano un direttore più un operatore. Questi quattro lavoratori saranno riassegnati altrove da Poste».

Spiega: «Da cosa dipende se un ufficio postale è produttivo o meno? Dal fatto che disponga di un alto numero di conti correnti, di titolari di assicurazioni, di utenze aperte per gas e luce, linee internet Evidentemente quelli di Monterosso e di Boccaleone chiudono perché non hanno questi requisiti. Non prevedono, del resto, nemmeno la figura dei consulenti finanziari in maniera stabile. Ci sono, ma solo occasionalmente, dall'esterno. Pertanto, sono semplici uffici di prossimità, utili per il pagamento delle bollette, il ritiro delle pensioni e dei cosiddetti "inesiti" cioè pacchi e raccomandate che non è stato possibile consegnare, tutti servizi che di solito vengono richiesti da cittadini poco digitalizzati e anziani. Ora dovranno spostarsi con un mezzo privato o in bus per andare in posta».

Centrale la «vicinanza fisica»

Tra i servizi più sfruttati dagli anziani non digitalizzati c'è poi quello del ritiro della pensione. Per questo sul tema interviene anche lo Spi-Cgil, la categoria sindacale che rappresenta i pensionati, il cui segretario generale provinciale Giacomo Pessina spiega: «Per alcuni servizi, tra cui quello postale, la vicinanza fisica alle persone, ai pensionati e non solo a loro, è parte integrante della qualità di ciò che si offre. Non bisogna mai dimenticare il principio alla base di un servizio pubblico, il motivo per cui è stato istituito: quello di fornire prestazioni alla cittadinanza non guidati solamente da priorità economiche».

L'appello

Rilancia poi un appello: «Già nel 2019, in occasione della chiusura dell’ufficio postale della Celadina, il presidio postale di Boccaleone aveva in qualche misura supplito a quella mancanza. A quell’epoca avevamo contribuito a una petizione insieme ad altre realtà del quartiere. Ora venendo alle prossime due chiusure, ci auguriamo un intervento delle istituzioni locali e un ripensamento di Poste».

Commenti
Roberta

Poste ripensateci!! se no fg come le riempie le giornate? Già metà la passa a commentare, non vorremmo diventasse un'occupazione a tempo pieno.

Francesco Giuseppe

Pazzesco. Internet w il digitale stanno rovinando la vita di migliaia di persone, anziani e dipendenti delle Poste stesse. Chiudono le banche e le poste, ma ci obbligano per legge ad avere un conto corrente. Lo stato e i suoi dinosauri ministeriali esigono i pagamenti con carte e non i contanti, ma dovremmo avere il conto su Marte. E li chiamano servizi? Vogliono il mio conto lontano, lo chiudo. Poste ripensateci Ripensateci.

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