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Nuova Gamec nell'ex palazzetto dello sport, cantiere in partenza il 27 settembre

Dovrà essere terminato entro il 2026 per non perdere il finanziamento da 6,4 milioni del Pnrr, ma Gori è certo che verrà finito per tempo

Nuova Gamec nell'ex palazzetto dello sport, cantiere in partenza il 27 settembre
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Un tempo c'era il palasport, in futuro ci sarà la Gamec, ora sono quasi pronti i cantieri. È quanto ha garantito il sindaco Giorgio Gori a margine dell'incontro organizzato alla sala del Mutuo Soccorso dal Pd sul tema ieri sera, giovedì 14 settembre. I lavori inizieranno il 27 settembre e chiuderanno entro la scadenza del Pnrr, per non perderne i finanziamenti.

Da palasport a Gamec: come si trasforma lo spazio

I progetti legati ai fondi governativi sfiorano la cinquantina a Bergamo (48 per la precisione) per un totale di 494 milioni sul capoluogo. Tra questi, la nuova Gamec, finanziata per 6,4 milioni su 14 dal Pnrr. Il progetto, che rientra nella categoria "rigenerazione urbana", non cambia superficie e la volumetria dell'edificio. Il piano terra ospiterà sale espositive di grandi dimensioni, oltre a quelle per le piccole collezioni, ricreative e commerciali. Al primo piano si troveranno invece le mostre permanenti, pensate all'interno di una "scatola traslucida". Il terzo piano, invece, sarà adibito a ristorante e bar. La maggior parte della copertura, poi, sarà occupata dalla terrazza con vista su Città Alta.

Pnrr: come siamo messi

Lo spirito di Gori, per quanto emerso dalla riunione di ieri sera, è quello di impegnarsi al massimo per realizzare al meglio la Gamec e così tutti i progetti finanziati dal Pnrr, e in tempo. Come scrive L'Eco di Bergamo, sono stati invece più critici Alessandro Alfieri, responsabile Pd su Riforme e Pnrr, e Silvia Roggiani, candidata alla segreteria regionale del partito: «La destra ha perso tempo nel decidere la governance che dovesse gestire i soldi e ha perso tempo sull'attuazione, salvo poi tagliare 13,9 miliardi per gli enti locali», il commento del primo. Roggiani ha parlato dei settecento milioni che la Regione rischia di perdere, «soldi che sarebbero serviti per i piani urbani integrati e per la lotta al dissesto idrogeologico».

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Marcello

Coerenti fino all'autodistruzione. Speriamo!

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