un risultato importante

Nuove possibilità di reclutamento del personale per l'Università di Bergamo

Il Ministero ha assegnato all'Ateneo 21,82 punti organico, l’unità di misura del reclutamento di personale, riconoscendo un turnover del 216%

Nuove possibilità di reclutamento del personale per l'Università di Bergamo
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«Sono particolarmente contento di lasciare alla prossima governance la concreta possibilità di incrementare ulteriormente le capacità assunzionali e proseguire, quindi, nel riequilibrio già in corso del sottodimensionamento tra docenti, personale e studenti».

Non nasconde la propria soddisfazione il rettore uscente Remo Morzenti Pellegrini nel commentare i punti organico, ossia l’unità di misura del reclutamento di personale nelle università, assegnati oggi (martedì 26 ottobre) dal Ministero.

All’Università degli studi di Bergamo sono stati infatti assegnati 21,82 punti, riconoscendo un turnover pari al 216 per cento. Un dato, quest’ultimo, tra i più elevati tra gli atenei, coerente anche con l’indice di solidità economica finanziaria che risulta anch’esso il più elevato del sistema: pari a 1,53 contro l’1,22 della media nazionale.

Ciò si traduce nella possibilità di reclutare nuovo personale, un’ulteriore conferma dei risultati raggiunti nel proprio percorso di crescita dall’Università di Bergamo, che sta superando la condizione di sottodimensionamento e sottofinanziamento che per anni l’hanno caratterizzata.

«Questi punti organico si aggiungono a quelli relativi all’anno precedente – aggiunge Morzenti Pellegrini -, che già sono stati un risultato eccezionale anche in considerazione della premialità riconosciuta. Saranno oggetto di una importante programmazione di assunzioni che interesserà il personale docente, ricercatore e tecnico amministrativo, alla quale l’Ateneo sta lavorando da tempo per costruire una struttura in grado di rispondere alle prossime sfide. Siamo ancora molto lontani dal limite dell’80 per cento dell’indicatore di spese di personale e questo è una garanzia rispetto alla sostenibilità della capacità assunzionale dell’Ateneo».

Un risultato quindi di primo piano, considerando che circa la metà degli Atenei non sono riusciti ad ottenere punti sufficienti a coprire le uscite dell’anno precedente, legato anche all’aumento del fondo di finanziamento ordinario e alla situazione economica complessiva dell’Università. L’assegnazione delle facoltà assunzionali dipende infatti dall’indicatore di spese di personale, sceso nel 2020 nonostante le nuove assunzioni, e dall’indicatore di sostenibilità economico-finanziaria che conferma il trend positivo.

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