Ciclista investito

«Chiare prescrizioni per i veicoli pesanti in città»: Legambiente parla dell'incidente in via Zanica

Si potrebbe seguire l'esempio dal Regno Unito, dove esiste un programma che istruisce gli autisti portandoli in giro in bicicletta, per formarli sui pericoli

«Chiare prescrizioni per i veicoli pesanti in città»: Legambiente parla dell'incidente in via Zanica
Pubblicato:
Aggiornato:

In merito all'incidente avvenuto questa mattina in via Zanica, dove un ciclista di 44 anni ha perso la vita investito da un camion, interviene anche Legambiente Bergamo con una proposta sull'accesso dei mezzi pesanti in città.

«È necessario da parte del Comune di Bergamo l’allargamento dei confini della Città 30, abbracciando anche le zone periferiche - sottolinea Elena Ferrario, presidente di Legambiente Bergamo -. È evidente il controsenso di promuovere una mobilità attiva e sostenibile a parole e poi non fornire le infrastrutture e i regolamenti necessari per tutelare chi sceglie mezzi di trasporto leggeri».

«Bergamo - aggiunge Ferrario - è in questi mesi divenuta una città altamente cantierizzata, ad elevata circolazione di mezzi pesanti anche in zone residenziali, ma senza alcuna prescrizione di sicurezza, quando si considera la condivisione dello spazio pubblico con tutte le categorie di utenti. Riteniamo, pertanto, indispensabile che vengano definite chiare prescrizioni per i veicoli pesanti in città».

Prendere esempio dal Regno Unito?

Legambiente prende esempio dall'estero, parlando del programma inglese Sud - Safe Urban Driving, che prevede ore di teoria e pratica per i conducenti dei mezzi pesanti che entrano in città. In poche parole, il programma li mette nei "panni" dei ciclisti facendo percorrere loro in bicicletta i punti potenzialmente pericolosi insieme a formatori specializzati, per rendersi conto dei rischi e adottare una condotta di guida «consona a uno spazio pubblico condiviso da tutte le età e abilità». A completamento, gli operatori dispongono di una certificazione che permette loro di lavorare in città.

«Gli angoli ciechi ci vedono benissimo: ciclisti, pedoni, motociclisti: come si può pensare che siano al sicuro quando i conducenti dei veicoli pesanti non hanno ricevuto un’adeguata formazione e gli stessi veicoli non sono messi in sicurezza? - aggiunge Federico Del Prete, responsabile mobilità e spazio pubblico di Legambinte Lombardia -. I sensori che rilevano la presenza di persone e mezzi poco visibili sono indispensabili e devono essere resi obbligatori per accedere alle aree urbane, ma serve anche adeguata formazione».

Lo scorso 6 maggio Legambiente ha presentato con altre associazioni una proposta di Legge Nazionale sulle Città 30 in Italia: «L'incidente di oggi a Bergamo - conclude Del prete - e i quattro casi simili avvenuti a Milano negli ultimi mesi, fanno capire come ci sia urgenza che il governo e i Comuni facciano la loro parte».

Seguici sui nostri canali