di Wainer Preda
È uno dei rari progetti in cui ti vien da dire: «Non vedo l’ora di vederlo». La Giunta comunale di Bergamo ha dato il via libera al progetto esecutivo del restauro e della riqualificazione degli Orti di San Tomaso.
Tempi burocratici permettendo, una volta ottenuta la risposta sul finanziamento da parte del Ministero prevista per l’estate, con sei mesi di lavori avremo una magnifica oasi naturale nella città, collegata da una parte con il cortile dell’attuale Gamec e dall’altra con il parco Suardi.
Dodicimila metri quadrati di verde che vanno ad aggiungersi al polmone cittadino attuale, ma con una valenza diversa. «Mentre l’attitudine del parco Suardi è quella al divertimento con i giochi per bambini e il relax delle famiglie – hanno spiegato l’assessore al Verde Oriana Ruzzini e i progettisti Luigino Pirola e Maria Claudia Peretti -, gli orti saranno conservati e restaurati seguendo le antiche regole e lo sviluppo delle biodiversità vegetali e animali già presenti».
«L’obbiettivo principale dell’intervento da 1,38 milioni di euro – ha spiegato Ruzzini – è riportare in vita l’antica vocazione agricolo-produttiva dell’area, con la rinascita della coltivazione di ortaggi e alberi da frutto, ormai abbandonata da anni, ma fortemente radicata nella storia e nella memoria del territorio»
«Non è un progetto di architettura – hanno tenuto a sottolineare Peretti -, bensì di restauro a verde di un’area che esiste da 600 anni. Prima come privata. E ora, grazie al progetto di riqualificazione delle Canossiane, acquisita dal pubblico e messa a disposizione dei cittadini».
Il progetto
E allora vediamolo, il progetto. Dopo la sistemazione, la parte più a nord dell’area ospiterà un frutteto e gli orti urbani. Oltre a numerosi alberi da frutto ci saranno delimitazioni in legno, impianti idrici, arredi e pergolati, percorsi dedicati e una locale adibito ad attrezzeria.
La parte centrale invece sarà destinata a un bosco, come peraltro presente già oggi ma con vegetazione spontanea. Poco distante ci sarà spazio per una colonia felina.
Mentre nella parte sud, sopra le autorimesse sotterranee delle Canossiane, troverà posto il cosiddetto “Giardino delle delizie”, ispirato ai giardini all’italiana. Un’area verde pensile con arbusti, rampicanti, fiori e percorsi, oltre a specie profumate.

Sono 139 gli alberi censiti nell’area. Di questi 53 sono destinati all’abbattimento perché secchi o compromessi. Ne saranno piantati altri 73 in sostituzione. Numerosi alberi da frutto, allori, noccioli, salici, frassini, noci, olmi, bagolari, aceri, ailanti e robinie.

Un occhio particolare anche alla Roggia Nuova, che costeggia l’area verde e segna il confine con il parco Suardi. I muretti e i parapetti saranno ricostruiti con pietra originale e calce, come nelle tecniche tradizionali.
Grande attenzione anche alla sorprendente varietà faunistica che si è insediata in questi anni. Dai tassi, alle volpi, passando per i ricci, le faine e numerose specie di uccelli, oltre a insetti impollinatori e farfalle. «E’ un luogo rimasto inalterato per 500 anni. Ovattato. Sembra viva in un tempo sospeso. Fatto di silenzio, nel mezzo della città. Gli unici suoni che si sentono sono quelli del campanile di Sant’Alessandro e i rintocchi del Campanone», ha detto il paesaggista Pirola.

Ebbene, tempo pochi mesi e – se tutto va bene – i bergamaschi potranno (finalmente) godere di questo luogo incantato e finora inaccessibile.