Ospedale di San Giovanni Bianco, il Papa Giovanni ai sindaci: «Creiamo un tavolo tecnico»
In via Tasso sit-in pacifico del comitato Ospedale Vivo, nato per tutelare il presidio ospedaliero. L'Asst rassicura, il futuro della struttura non è a rischio. Proposta la creazione di un ospedale di comunità in aggiunta ai servizi già offerti

Dopo i cortei a difesa dei servizi di base dell’ospedale di San Giovanni Bianco, dopo le multe arrivate ai cittadini e ai sindaci della Val Brembana e dopo la bufera sollevata dalle sanzioni, oggi (martedì 21 settembre) è arrivato finalmente il momento del confronto.
Questa mattina, alle 11, è stato infatti convocato in via Tasso un tavolo tecnico al quale hanno partecipato il prefetto Enrico Ricci, i vertici dell’Asst Papa Givanni XXIII e una delegazione di primi cittadini della Valle per discutere del futuro del presidio ospedaliero. «È importante ricondurre la discussione a un confronto tecnico e di merito – ha sottolineato il prefetto - per affrontare eventuali aree di miglioramento».
Ad attendere le istituzioni, all’esterno del palazzo di via Tasso, erano presenti anche alcuni residenti della Val Brembana e componenti del comitato Ospedale Vivo, nato per rilanciare la struttura sanitaria. «La salute è un diritto anche per chi abita la montagna», ribadiscono gli striscioni esposti durante il sit-in.
Dal canto suo il Papa Giovanni ha detto nuovamente che sicurezza, qualità e appropriatezza delle cure sono i binari su cui costruire il futuro dell'ospedale di San Giovanni Bianco. «Ciò che ci fa prendere le decisioni sono la salute e la vita dei nostri pazienti – hanno sottolineato i vertici dell’Asst -. Il nostro impegno, anche nei confronti dei pazienti di San Giovanni Bianco, è analizzare le reali esigenze della valle e rispondere con cure e servizi di una medicina sviluppata, all'avanguardia. Lo si è visto in periodo di Covid. Occorre guardare alle priorità e alla sicurezza. Invitiamo i sindaci ad aprire un confronto di merito, clinico e medico, sui reali bisogni della popolazione».
La proposta lanciata dalla direzione dell’Asst Papa Giovanni è quindi l’istituzione di un tavolo tecnico, non di direzione ma di studio, aperto a medici ed esperti di fiducia, nominati anche dagli stessi sindaci. Nel frattempo, il direttore generale Maria Beatrice Stasi ha assicurato il mantenimento dei servizi di cura previsti per «un ospedale di base in zona disagiata» e la realizzazione di un ospedale di comunità, investendo i fondi previsti dal Pnrr, in aggiunta ai servizi già offerti.
2 milioni di euro per un nuovo ospedale di comunità
L’Asst ha già trasmesso a Regione Lombardia un progetto per attivare l’ospedale di comunità, a gestione prevalentemente infermieristica, aumentando i posti letto all’ultimo piano del presidio ospedaliero che oggi non è utilizzato. Un ricovero che indicato per quei pazienti che hanno necessità di interventi sanitari a bassa intensità di cura in seguito, ad esempio, al riacutizzarsi di patologie croniche.
Per attivarlo l’Asst Papa Giovanni ha chiesto a Regione Lombardia un investimento di circa 2 milioni di euro.
Quel che è già stato fatto
A maggio il reparto di Medicina interna ha accolto un nuovo specialista, a cui si è aggiunta una collega rientrata dopo il periodo di congedo. Dall’1 novembre entrerà in servizio un nuovo medico dalla Nefrologia, in arrivo dal Papa Giovanni, per rafforzare il centro dialisi e, sempre a novembre, verrà potenziata l’attività di chemioterapia grazie al reclutamento di una figura specialistica esperta proveniente dalI'oncologia dell’ospedale di Bergamo.
Nel frattempo è stato messo in sicurezza l’edificio, sono state acquistate nuove tecnologie già in funzione (una colonna laparoscopica dal valore di 75 mila euro e quattro tavoli operatori per 215 mila euro), adeguati l’impianto elettrico e quello di condizionamento delle sale operatorie del secondo piano (1.131.000 euro), attrezzato l’ambulatorio di endoscopia con una nuova colonna (180 mila euro euro), dotato l’ambulatorio di Otorinolaringoiatria di un nuovo audiometro e impendenzometro (10 mila euro) e acquistati letti bilancia di ultima generazione per il centro dialisi.
Per quanto riguarda le attività ambulatoriali è stata recentemente potenziata la ginecologia per gestire anche eventuali rientri dal pronto soccorso, così come è stato attivato un servizio di odontostomatologia rivolto ai bisogni degli utenti fragili e disabili. Infine, l’ospedale di San Giovanni Bianco è stato messo in rete con la Radiologia e il Laboratorio di Bergamo, attivata la cartella clinica informatizzata e completata la farmaco-prescrizione informatizzata in Week Surgery.