Padel sospeso a Curno, i cittadini: «Il Comune non si è preoccupato di noi residenti»
Dopo lo stop in via S. Jesus, i contrari si rivolgono all’amministrazione che, a detta loro, si preoccuperebbe più dei frequentatori dell'impianto

di Monica Sorti
«Come residenti di via S. Jesus, siamo contenti che, dopo un anno e mezzo di disagi subiti e solo dopo un ricorso al Tar promosso da noi cittadini, il Comune di Curno abbia finalmente realizzato che esiste un problema rumore causato dall’impianto padel autorizzato e costruito a ridosso delle abitazioni dei residenti».
I cittadini che hanno portato avanti il ricorso commentano così l’ordinanza del sindaco Andrea Saccogna che, dal 9 aprile, ha sospeso l’attività di padel nei campi del Cvi1. «Sarebbe bastata una valutazione di impatto acustico ante-operam per comprendere che il Padel in quella posizione non ci doveva stare». Il progetto è stato approvato dall’amministrazione Gamba il 31 maggio 2022 e il 12 agosto dello stesso anno sono iniziati i lavori di costruzione dell’impianto, con il taglio di venti piante quarantennali.
«Quando abbiamo capito cosa stava accadendo, noi residenti abbiamo provato a convincere il Comune a spostare l’impianto in una delle altre aree che erano state ipotizzate in sede progettuale, ossia il campo del tamburello in disuso o il parcheggio antistante l’accesso ai campi del Cvi1 davanti alle scuole medie, ma invano».

A inizio dicembre 2022 l’impianto padel è entrato in funzione e con esso anche il rumoroso generatore di aria calda posto dietro il capannone, esattamente di fronte al civico 13 di via S. Jesus, a pochi metri di distanza dall’abitazione. «Da qui ha preso il via tutta una serie di carteggi con richieste di misurazioni per verificare il rispetto dei limiti di emissione sonora che, a seguito di rilievi fonometrici effettuati dal gestore, ne hanno subito evidenziato un superamento. Arpa richiedeva quindi un piano di bonifica, intimando di tenere i tendoni chiusi con cessazione del gioco alle 22. Inutile dire che tale piano non è mai stato elaborato e che la prescrizione, oggettivamente difficile da rispettare in piena estate, è stata più e più volte disattesa». (...)