Parcheggio d'interscambio alla Fiera di Bergamo, «i pendolari preferiscono non usarlo»
Lo scorso 5 giugno, in tarda mattinata, c'erano in tutto nove auto, poi diminuite nel pomeriggio. Ida Tentorio (FdI) chiede la navetta

Il parcheggio di interscambio alla Fiera di Bergamo, inaugurato il fine maggio scorso, non ha avuto di certo un gran successo tra i pendolari. Doveva essere la parziale soluzione al problema del traffico e della carenza di stalli in città, compensazione per i posti tolti a favore di una mobilità dolce, che non è mai decollata come si voleva nelle previsioni delle Giunte Gori e, nell'ultimo anno, Carnevali.
Un parcheggio quasi vuoto
Oltre alle testimonianze arrivate nell'ultimo periodo, c'è anche l'interrogazione presentata giovedì (12 giugno) in Consiglio comunale da Ida Tentorio (FdI), con tanto di immagini allegate che lasciano poco spazio ai dubbi. L'opposizione ha svolto diversi sopralluoghi per capire se il parcheggio di interscambio stesse effettivamente funzionando, scoprendo che in realtà lì non c'è proprio il deserto, ma poco ci manca.
«Abbiamo fatto numerose visite al sito, il 5 giugno dalle ore 11 e anche nei giorni seguenti, per verificare l'andamento durante la settimana lavorativa». Risultato: la zona dell'interscambio, più vicina all'uscita, era vuota. In tutto il resto del parcheggio, nella tarda mattinata si contavano nove auto (su trecento posti disponibili). «Presumibilmente, vista la collocazione, di personale o di fornitori della Fiera» ha ipotizzato Tentorio. Alle 15.30, le vetture si erano ridotte a quattro.

Fermate distanti e problemi di comunicazione
Quali potrebbero essere i motivi che spingono molti lavoratori a non utilizzare l'area? La consigliera qualche teoria la avanza: «Dall'ingresso est, la fermata dell'autobus è a 685 metri, facendo il percorso sulla pista ciclabile. Per la verità c'è anche una fermata prima della Fiera, verso Seriate, a circa quattrocento metri. Ma a parte il fatto che non si vede, perché nessuno taglia le foglie attorno, è l'ultima della zona extraurbana, non sappiamo se è convenzionata».
Non ci sarebbe inoltre alcuna indicazione per dirigersi verso la fermata. «La cosa che più si vede nei cartelli è che il parcheggio per i pendolari è escluso durante gli eventi fieristici. Per uno che arriva in auto senza sapere quando sono questi eventi, è un bell'incoraggiamento... In compenso, gli si dice di stare ben attento, perché alle 20.31 gli rimuovono l'auto. Se il poveretto ha un capoufficio che si diverte a tirar tardi le riunioni serali (diciamo oltre le 19), non ci pensa nemmeno, ad entrare». Tentorio si è chiesta, inoltre, come si faccia a individuare un utilizzatore dell'interscambio, rispetto ad un utente della Fiera, durante gli eventi.
Corse insufficienti
«Nell'orario in vigore dal 9 giugno all'11 settembre, si può vedere che nei giorni normali le corse sono generalmente tre all'ora. Quindi i quindici minuti scritti dall'assessore Berlanda sui tabelloni sono assai ottimisti. Aveva spiegato che tra le 7 e le 8 c'erano molte corse in più, per le scuole. Ma gli orari dei bus cambiano alla chiusura delle scuole, e negli uffici ormai c'è l'orario flessibile e si tende ad arrivare verso le 9.
Se poi uno avesse un turno del mattino, chi glielo fa fare di camminare da 150 a 685 metri, di attendere il bus fino a venti minuti, di stare sopra una quindicina di minuti per arrivare in stazione, probabilmente di doverne prendere un altro, quando al mattino presto si trova facilmente un posto auto libero?».
Inoltre, il ritorno in periodo scolastico è rafforzato solo alle 13, il che è di poca utilità ai pendolari. Dall'altra parte di via Lunga, dove c'è l'orario degli arrivi, la situazione a parere di Tentorio è ancor più problematica: «Dopo le 20 ci sono solo due bus, di cui uno decisamente troppo tardi rispetto alle terribili 20.31, quando i cancelli sono chiusi e l'auto viene portata via. L'altro è giusto al pelo, assai rischioso. Quindi, diremmo che il parcheggio è fortemente sconsigliato a chi lavora nei negozi, a chi ha un capoufficio tiratardi, a chi insomma non può iniziare a mettersi in moto alle 19».
Le poche corse di Atb sono insomma un ostacolo notevole per il funzionamento del parcheggio d'interscambio: «Costa poco, ma resterà vuoto. Si faccia con la polizia locale uno studio serio, migliorandone l'accessibilità e incentivando il suo utilizzo. Negli orari di punta, si potrebbe prevedere un servizio navetta che rinforzi drasticamente la frequenza dei viaggi e che colleghi, senza fermate intermedie, il parcheggio alla stazione e a Porta Nuova».
Mio nonno diceva: a fare le cose col c… non vai da nessuna parte! Questo mi sembra l’esempio perfetto di quando fai le cose solo per poter dire di averle fatte
il parcheggio della nuova fiera è li inutilizzato da 20 anni. Se nessuno ha mai pensato di utilizzarlo qualche motivo ci sarà pure stato. Per poterlo usare in modo intelligente era necessario prolungare le rotaie della seconda linea abbandonata del treno dal passaggio di boccaleone alla fiera e realizzare una fermata con una navetta automatica che facesse il tragitto stazione fiera e ritorno. Solo cosi il parcheggio vivrebbe e potebbe essere anche a pagamento utilizzato dai pendolari.
... Le opere incompiute ...si vorrebbe lasciar fuori le auto dal centro o da BG, si riuniscono le migliori menti del CNR, e poi ti accorgi che la fermata è a 650 MT, le corse insufficienti, paghi ed non hai servizi. E se magari facessimo una fermata all'interno del parcheggio ? utilizzare dei mezzi navetta che si interpongono fra gli orari classici dei mezzi atb? Abbattere i costi dei biglietti, oggi gratis domani? Per chi usufruisce del parcheggio, usufruire. di acconti presso bar negozi, accumulare punti per andare nei cinema teatri. E se le risposte fossero positive, perché non creare un paio di piccoli punti mobili di ristoro. ...e come la metafora dello sgombero dalla stazione dei senzatetto e poi non concludere nulla e aumentare i problemi. Toty.
D'accordissimo con Gianluigi. Aggiungo che se per mobilità dolce intendete l'anarchia totale dei monopattini elettrici, delle finte bici elettriche, ma veri scooter elettrici e delle altre bici, il fallimento è completo. Anche stamattina bici e monopattini sui marciapiedi, con rischi di investimento dei pedoni e di che esce dai negozi; parcheggiati in mezzo ai marciapiedi, addirittura uno davanti ad un cancello di condominio, nei parchi o sulle strade come al nuovo rondè di via Maresana. Questa gente è pericolosissima sulle strade, per se e per gli altri: senza patente guidano veicoli a motore senza targa, assicurazione e casco, non rispettano un solo semaforo, come le bici, salgono e scendono dai marciapiedi (il cui nome indica a cosa servono) senza mai guardare, rischiano incidenti con auto, moto e pedoni. Non sarebbe ora di chiamere questa gente vandali e non mobilità dolce, ed eliminarli come hanno fatto a Parigi?
Se facessero la fermata ferroviaria avrebbe senso