Perché non fare un frantoio sul Sebino? In corso il censimento per capire se serve
In zona c'è solo a Scanzorosciate, quindi i più si rivolgono a Brescia. Eppure, olivi non ne mancano. Serve valutare l'interesse
Perché non realizzare un frantoio tra l'Alto Sebino e la Valle Camonica? Da questa domanda è nato un vero e proprio progetto dei Comuni di Angolo Terme, Darfo Boario e Rogno, che hanno avviato un censimento per capire se sia sostenibile, e se valga la pena, investire in un'idea simile.
La proposta nasce da un'osservazione: l'unico frantoio della zona è a Scanzorosciate, quindi i produttori del Sebino preferiscono rivolgersi a chi si trova al di là del lago, ovvero alle strutture presenti nel Bresciano.
Perché il censimento
Eppure, tra Rogno, Costa Volpino e la media Valle Camonica la stima parla della presenza di circa ventimila ulivi, come rivelato dal vicesindaco di Angolo Terme Diego Ferrari a L'Eco di Bergamo. Mediamente, per sostentare un frantoio ci vogliono tra le cinquemila e le settemila piante.
I conti sembrano quindi fatti, se non fosse che, dati gli alti costi per la sua realizzazione, gli amministratori vogliono prima capire se effettivamente questa sia un'esigenza sentita dal territorio.
Come fare
I produttori di olio dei tre comuni possono compilare i moduli presenti in municipio, oppure inviare una mail all'indirizzo olivicoltura@comune.angolo-terme.bs.it. Il termine è entro metà gennaio.