Da un estremo all'altro

Piazza Vecchia "vietata" alle installazioni: è una scelta giusta o esagerata?

Dopo il “Caso Piramide”, la Sovrintendenza ha bocciato la "nuvola" di Christmas Design sotto Palazzo della Ragione

Piazza Vecchia "vietata" alle installazioni: è una scelta giusta o esagerata?
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di Andrea Rossetti

C’era da aspettarselo. Perché Luca Rinaldi, sovrintendente alle Belle Arti di Bergamo e Brescia, negli anni s’è dimostrato poco avvezzo alla diplomazia istituzionale. E per niente preoccupato dalla possibilità di stare sul gozzo alle Amministrazioni locali.

Non stupisce quindi che con il sindaco Giorgio Gori non sia mai entrato in sintonia - così come mai è avvenuto con Emilio Del Bono a Brescia, dove i ben informati ricordano faccia a faccia ad alto livello di tensione -, arrivando più volte a criticare progetti, riqualificazioni già avvenute e iniziative.

Per questo c’era da aspettarsi che Rinaldi avrebbe dato seguito alla promessa fatta due mesi fa, in occasione de I Maestri del Paesaggio: basta installazioni in Piazza Vecchia. Sulla base di questa decisione, la scorsa settimana - cioè a meno di dieci giorni dal via della manifestazione - la Sovrintendenza ha bocciato l’opera di Christmas Design che avrebbe dovuto prendere casa per un mese e mezzo sotto i portici del Palazzo della Ragione.

L’installazione in questione è intitolata Epifània. Incorporare l’imprevisto, è finanziata da Alias ed è stata disegnata da Studio Edoardo Milesi & Archos in collaborazione con Studio Azzurro. Rappresenta una nuvola composta da petali realizzati con materiali di scarto di produzione e che si anima col trascorrere delle ore.

L’idea era quella di sospendere la nuvola tra le volte del portico, dove avrebbe sprigionato voci, suoni, luci, colori e immagini. Invece non sarà così. Secondo Rinaldi era troppo alto il rischio che l’opera (o meglio, i tiranti della stessa) potesse danneggiare l’edificio (...)

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Commenti
Alberto Morelli

Certamente Bergamo è una bella città e il suo borgo alto la rende speciale, ma criticare a 360 gradi le opere che nemmeno si sono viste, mi sembra segno di una rigidità aprioristica che non porta da nessuna parte. Ma forse il vero problema è che la cittadinanza dovrebbe essere maggiormente coinvolta nella progettazione di interventi all'interno del territorio urbano, a prescindere che sia centrale, storico o periferico.

Marco Guerreri

Non conosco il progetto di cui si parla, ma se si tratta di vietare installazioni tipo la piramide, dico evviva. Non ci ha fatto la pipì manco il mio cane su quella bruttura.

CONCETTO aloi

Probabilmente le opere d'arte vengono messe in luoghi dove possono essere ammirate da più gente possibile. Servono a dare messaggi di bellezza e di riflessione. Se non creano problemi alle strutture e rispettano l'area che li accoglie, non ci vedo niente di male. Vado spesso in città alta e avere la possibilità di vedere nuove opere fa sempre piacere. E come dice qualcuno, sotto le feste può attrarre di più. Che poi quante volte succede in un anno? Ci sarebbe anche da dire, che forse di luoghi specialmente al chiuso per esposizioni ,non ce ne sono molti.

Vincenzo

Quella di voler distrarre l'attenzione dalla meraviglia architettonica/storica del posto con pseudo opere d'arte, statue, fontane e chi più ne ha più ne metta, è una mania che affligge non solo bergamo ma anche altri centri bergamaschi. Uno per tutto la meravigliosa piazza Italia di Alzano Lombardo con la basilica di San Martino dove da poco è stata installata fontana e statua che nulla hanno a che fare con l'insieme architettonico del posto. Una voglia di attirare l'attenzione del turista/passante che non fa altro che danneggiare le vere opere d'arte che non potranno più essere godute appieno perché "sporcate" dalle nuove installazioni.

Arnold Attard

Sono perfettamente d'accordo con la Sovraintenza contraria allo scempio sperimentale che afflligge la Citta, e che dovrebbe essere esteso a tutta l'area che va dalla Stazione al Centro Piacentiniano. BERGAMO Centro e Città Alta sono gioielli di architetture e urbanistica perfettamente integrate frutto di concorsi ponderati un secolo fa, vinti da profesionisti e amministratori di rilievo intellettuale nazionale.

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