Il tempo delle critiche

Politecnico delle arti, la Consulta degli studenti difende la direttrice Giordano dopo le accuse

Un gruppo di cinque iscritti asiatici ha scritto a Ministero e Istituto riferendo di un episodio increscioso. Da qui la difesa dell'assemblea

Politecnico delle arti, la Consulta degli studenti difende la direttrice Giordano dopo le accuse
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Il Politecnico delle arti di Bergamo è suo malgrado protagonista, in questi giorni, di una serie di critiche nei confronti della direttrice, Daniela Giordano.

Come ha riportato nei giorni scorsi il Corriere Bergamo, un gruppo di studenti asiatici, cinesi e coreani per le precisione, ha infatti indirizzato una lettera a Ministero dell'istruzione e vertici dell'Istituto lamentandosi in particolare di un episodio, in cui sostengono di essere stati «umiliati» da Giordano. Denunciano anche alcune carenze formative.

Oggi (venerdì 23 maggio), la Consulta degli studenti dell'Istituto, con una lettera a firma della presidente Chiara Rottigni, ha però preso le difese della direttrice, rifiutando al contempo la descrizione di una realtà allo sbando.

Le critiche degli studenti stranieri

Per capire il contesto, bisogna tornare indietro al testo inviato alle istituzioni dagli alunni stranieri. Si tratta di cinque studenti iscritti al biennio di specializzazione, che hanno raccontato che, durante delle prove di canto fatte in contemporanea a un evento a cui partecipava il sovrintendente della Scala Dominique Meyer, la direttrice si sarebbe rivolta loro in maniera poco piacevole.

Avrebbe bussato alla porta della sala prove, per poi pronunciare la seguente frase, riportata mercoledì 22 maggio dal Corriere Bergamo: «Non è cantando qui che entrerete alla Scala. State cantando troppo forte, disturbate quelli di sotto. Tanto alla Scala magari non ci entrerete nemmeno». Avrebbe in seguito fatto uscire i presenti, per i quali «questo episodio ha avuto un forte impatto emotivo sugli studenti coinvolti, che si sono sentiti umiliati e trattati ingiustamente, pur non essendo stati informati dell’attività in corso né avendo infranto alcuna regola».

Gli alunni asiatici hanno poi chiesto il rimborso parziale della tassa d'iscrizione per l'anno accademico in corso, per il mancato rispetto degli obblighi formativi. Questo perché le lezioni di canto non si sarebbero svolte per tre mesi, senza ricevere risposte concrete alla richiesta di delucidazioni. Le lezioni di pianoforte individuali sarebbero partite solo due settimane fa e per pochi studenti, mentre un'unica classe avrebbe avuto accesso al servizio di accompagnamento pianistico.

La difesa della direttrice

Sentita dal Corriere, la direttrice ha negato di aver mai pronunciato la frase "incriminata" e riferita nella lettera, sostenendo di essere stata probabilmente capita male, dato che gli studenti in questione non capiscono bene l'italiano. Ha invece detto di avergli chiesto di avere un contegno rispettoso del seminario con Meyer, invitandoli a unirsi agli altri. Per il canto, ha detto che i docenti sono stati incaricati il 31 ottobre, ma contro le direttive della direzione hanno iniziato le lezioni a dicembre e gennaio, mentre per il piano le lezioni comincerebbero da anni nel secondo semestre.

La lettera a sostegno di Giordano

Adesso, appunto, a sostenere Giordano è arrivata anche la lettera della presidente della Consulta degli studenti, che riportiamo qui di seguito:

«Siamo consapevoli: il Politecnico delle Arti di Bergamo sta attraversando una fase delicata, segnata da trasformazioni complesse e da un inevitabile periodo di assestamento. Lo vediamo, lo viviamo, ci confrontiamo ogni giorno con le sfide di un progetto giovane e ambizioso. Ma lo viviamo da dentro, e possiamo dirlo chiaramente: il Politecnico sta crescendo. Sta reagendo. Sta costruendo.

In un tempo in cui è facile giudicare da fuori, vogliamo portare la voce di chi il Politecnico lo abita ogni giorno: come studenti, come artisti in formazione, come comunità che crede profondamente nel valore di questo progetto. Il Politecnico delle Arti di Bergamo è il primo in Italia a unire due pilastri della formazione artistica nazionale: il Conservatorio “Gaetano Donizetti” e l’Accademia di Belle Arti “Giacomo Carrara”. Una fusione non solo amministrativa, ma culturale, simbolica, coraggiosa.

Un polo formativo che mette in relazione musica, arti visive, territorio e innovazione. Un’istituzione che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici storiche – 1806 per il Conservatorio, 1796 per l’Accademia. Sappiamo che un cambiamento così profondo non può essere indolore. Ma ogni giorno vediamo l’impegno reale, concreto, delle persone che rendono possibile questa trasformazione.

Per questo vogliamo esprimere con forza il nostro sostegno alla Direttrice Daniela Giordano, figura chiave in questa fase. La sua capacità di visione, la sua determinazione e il suo ascolto attento stanno guidando con fermezza e apertura un processo complesso ma necessario. Non è sola: con lei, lavorano tutti gli organi di governance, che ringraziamo per la serietà, la trasparenza e la dedizione con cui stanno accompagnando la crescita del nostro Politecnico.

Ai docenti, al personale, agli studenti va il nostro grazie più sincero: è nella sinergia tra tutte queste anime che il Politecnico sta diventando una realtà stabile, coerente, capace di rispondere alle esigenze presenti e di progettare un futuro credibile per le nuove generazioni.

In questi mesi abbiamo letto critiche, anche severe, talvolta parziali o distorte. Rispettiamo ogni opinione, ma rifiutiamo la narrazione di un’istituzione allo sbando. Perché non è ciò che vediamo, non è ciò che viviamo, non è ciò che stiamo costruendo. Il Politecnico è vivo. È necessario. Ed è nostro compito difenderlo. Difenderlo con il pensiero critico, con la partecipazione attiva, con l’impegno quotidiano».

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