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Ponte San Michele, Rfi presenta lo studio sul traffico. Terzi: «Accordo entro settembre»

Nel 2030 stop ad auto e treni. Secondo Rfi il nuovo viadotto attrarrà al mattino tra i 550 e i 600 veicoli, il 50% in più rispetto agli attuali volumi

Ponte San Michele, Rfi presenta lo studio sul traffico. Terzi: «Accordo entro settembre»
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Entro settembre le Province di Bergamo e Lecco, così come i Comuni di Calusco e Paderno dovranno trovare un accordo per la costruzione dei nuovi ponti che sostituiranno il San Michelle. Se ciò non dovesse accadere «chi porrà eventuali veti – osserva Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità sostenibile -, dovrà assumersene la responsabilità».

Al ponte San Michele restano infatti meno di 10 anni di vita. Dal 2030 il viadotto non potrà più essere percorso né dai treni né dagli automobilisti che, per attraversare l’Adda, dovranno necessariamente seguire un percorso alternativo.

Ma dove realizzare i nuovi ponti? A oggi, è in corso un braccio di ferro tra Calusco (e dai comuni bergamaschi) e le amministrazioni lecchesi: Calusco punta a connettere il viadotto dedicato alla circolazione automobilistica con la nuova tangenzialina, ma i sindaci della sponda opposta si oppongono, chiedendo di spostare il traffico più a sud, verso Monza-Brianza.

A tal proposito è stato presentato da Rfi a Regione Lombardia e agli enti locali coinvolti uno studio sulla redistribuzione del traffico automobilistico, propedeutico alla realizzazione della nuova infrastruttura e a individuarne il tracciato.

«Le analisi sono state eseguite costruendo un modello a scala regionale – spiega Rfi - per un totale di 65 mila chilometri di rete, individuando i percorsi insistenti sul nuovo ponte in tre diversi scenari futuri e quantificando i relativi flussi di traffico. Sono state poi individuate le intersezioni stradali più critiche».

Negli scenari sono state prese in considerazione anche altri collegamenti che saranno costruiti nei prossimi anni come la variante di Cisano Bergamasco, la variante di Brivio alla strada provinciale 342 e la variante di Calusco.

Secondo le stime di Rete ferroviaria italiana il nuovo ponte stradale attrarrà nelle ore di punta del mattino tra i 550 e i 600 veicoli, ossia circa il 50 per cento in più rispetto agli attuali volumi di traffico orari. «Lo studio ha anche definito gli interventi di rinnovo e ottimizzazione degli impianti semaforici – aggiunge Rfi -, che consentiranno di migliorare, in alcune intersezioni, la qualità di servizio nonostante l’incremento di traffico ipotizzato».

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