Pontesecco, la protesta continua: è nato il Comitato per la Mobilità Nord Bergamo
Il neonato gruppo ha indetto oggi (25 ottobre) una conferenza stampa volante in un bar all'angolo con via Biava per denunciare (di nuovo) i disagi arrecati dal nuovo assetto
di Paolo Aresi
C’erano due gruppi distinti questo pomeriggio (25 ottobre) alle 17.30 alla rotatoria di Valtesse-Pontesecco, uniti nella protesta contro un intervento che finora è stato un insuccesso, che non ha risolto il problema del traffico, ma forse lo ha addirittura peggiorato.
Un gruppo era formato dai cittadini di Ponteranica, e non solo, che hanno dato vita al Comitato per la Mobilità Nord Bergamo. L’altro gruppo ha invece improvvisato un “flashmob” di protesta per chiedere addirittura le dimissioni dei responsabili dei lavori riguardanti le due rotatorie, gruppo che fa riferimento alla minoranza del Consiglio comunale.
Il Comitato ha indetto una conferenza stampa volante in un bar all’angolo con via Biava; sono intervenuti Claudio Armati, ex sindaco di Ponteranica e consigliere di maggioranza a Palazzo Frizzoni con Apf (Ambiente partecipazione e futuro), e Vanni Invernici, architetto. Armati ha affermato che il progetto realizzato era sbagliato fin dal suo concepimento perché la strada a una corsa consente al massimo il transito di 1.300 veicoli all’ora, in ogni caso.
Ha detto Armati: «Con il sistema dei birilli mobili che consentivano di dare due corsie in entrata in Bergamo al mattino e due corsie in uscita da Bergamo alla sera, la capienza era di 1.700 veicoli all’ora. Adesso con la rotatoria di Pontesecco e le due corsie verso Bergamo in entrata c’è stato un piccolo miglioramento: vengono assorbite 1.850 auto all’ora. Per questa ragione il traffico in entrata al mattino è leggermente più rapido rispetto alla situazione precedente; il problema è che in uscita da Bergamo, la sera, esiste una sola corsia che consente il passaggio di 1.300 veicoli all’ora contro i 1.800 circa di quando c’erano i birilli, questo significa il formarsi di circa sei chilometri di coda». Quindi Armati propone il ritorno ai birilli, in via provvisoria e immediata, e la realizzazione di una corsia in più nei duecento metri di strada che stanno fra le due rotatorie in tempi “brevi”.
Ma Armati ha anche buttato lì anche un’altra questione inquietante: perché il progetto della Provincia per il nodo di Pontesecco finanziato nel 2017 dalla Regione per 3,4 milioni di euro fu cancellato? E come è possibile che al suo posto sia arrivato, da parte del Comune di Bergamo, l’attuale progetto delle due rotatorie che, almeno per ora, ha peggiorato la situazione del nodo di Pontesecco? Il progetto della Provincia prevedeva una sola grande rotatoria da 54 metri di diametro e la realizzazione delle due corsie per senso di marcia nei duecento metri della via che dallo sbocco della circonvallazione arriva al semaforo del Pontesecco. Ma quel progetto, che pareva dare buone garanzie di miglioramento del traffico, è improvvisamente sparito a favore di quello attuale.
L’architetto Invernici ha quindi informato che l’obiettivo del Comitato è che venga ripreso il progetto già previsto nel Piano regolatore di Bergamo firmato da Astengo e Dodi, del 1968, e che la circonvallazione venga fatta proseguire in galleria fino a oltre il Gres per sfociare nella Dalmine-Villa d’Almè. Un’opera necessaria.
Sarebbero doverose le dimissioni!!